Categories: Giurisprudenza

NUOVE DISPOSIZIONI DELL’AGCOM IN MATERIA DI COMUNICAZIONE POLITICA

Con delibera pubblicata sul suo sito web, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha stilato nuove regole in materia di parità di accesso agli organi di informazione. La disciplina è rivolta ai mezzi di comunicazione dei Comuni chiamati alle elezioni amministrative nei mesi di maggio e giugno.
Le emittenti locali dovranno assicurare una effettiva parità di condizioni tra i soggetti politici. E’consentita la messa in onda di messaggi elettorali autogestiti, a condizione che non vengano trasmessi più di due volte sullo stesso canale. Come stabilito dalla legge 28/2000, lo Stato assicura rimborsi alle emittenti che veicoleranno i messaggi elettorali a titolo gratuito. Le somme saranno corrisposte nei 90 giorni successivi al voto. E’ concessa anche la trasmissione di messaggi politici a pagamento. Radio e TV dovranno, però, specificare la natura lucrativa della comunicazione rispettivamente con un annuncio vocale e una dicitura in sovrimpressione. A tutela del pluralismo, l’Agcom prevede un limite alla capacità di spesa dei singoli candidati. Nello specifico, non potranno sottoscrivere con le emittenti contratti che prevedano la spendita di più del 75% degli investimenti concessi in periodo elettorale. In materia di programmi di informazione, l’Autorità promuove un dibattito fondato sull’obiettività e sull’imparzialità, che non precluda però il rispetto delle persone fisiche coinvolte. Le trasmissioni dovranno essere registrate e conservate dalle emittenti, al fine di assicurare un adeguato controllo su eventuali violazioni riscontrate dal Garante.
La pubblicazione di messaggi politici su quotidiani e periodici è subordinata alla redazione di un messaggio preventivo, nel quale le testate devono precisare le condizioni generali dell’accesso. Anche in questo caso, è fondamentale la specificazione della natura del comunicato mediante apposita dicitura. Come su scala nazionale, i risultati dei sondaggi elettorali non potranno essere pubblicati nei quindici giorni che precedono il voto e fino alla chiusura dello spoglio.
L’attività di vigilanza è affidata ai Comitati Regionali delle Comunicazioni, che verificano denunce di violazioni delle regole ivi descritte. La fase esecutiva è affidata ad un nucleo speciale della Guardia di Finanza, delegato al sequestro delle registrazioni incriminate. Un ruolo centrale è affidato anche al Consiglio Nazionale degli Utenti, il quale può contestare l’inosservanza del codice di autoregolamentazione (decreto 8 aprile 2004).

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