La Nuova Sardegna passa di mano, il gruppo Gedi l’ha ceduta a Sae. L’accordo è stato sottoscritto a Torino e nei prossimi giorni verrà perfezionato. Il quotidiano sardo segue, dunque, il destino di altre testate locali ex Gedi che sono state cedute proprio al gruppo Sapere Aude. In particolare, si tratta de Il Tirreno, Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara. Salgono così a cinque le testate passate da Gedi a Sae.
La firma del contratto preliminare è avvenuta mercoledì scorso, come ha riferito una nota del Gruppo Gedi. “Ora Nuova Sardegna apre una nuova pagine della sua storia, costruendo il suo futuro a partire da solide basi”. Tra queste, la conferma del rapporto tra la testata sarda e la concessionaria per la raccolta pubblicitaria milanese Manzoni. Secondo alcune voci riportate da Sardinia Post, attorno all’operazione anche alcuni imprenditori locali e l’interessamento della Fondazione Sardegna.
Le parti sociali hanno annunciato grande attenzione sul futuro della Nuova Sardegna. Fnsi e Assostampa hanno annunciato la loro vicinanza al comitato di redazione. A cui “saranno accanto in tutte le fasi di perfezionamento della vendita del giornale e in quelle successive”. Il sindacato dei giornalisti ha messo sul tavolo alcune considerazioni decisive. “Si rispetta la libertà d’impresa e si chiede altrettanto rispetto per beni irrinunciabili come la libertà, il pluralismo e la completezza dell’informazione e la tutela dell’occupazione”.
È ancora presto per esultare. Anche perché, secondo Fnsi e Assostampa, la valutazione sull’operazione “potrà essere effettuata solo dopo la definizione della compagine societaria che subentra a Gedi”. Dunque saranno fondamentali alcuni passaggi che per il momento non sono stati ancora effettuati. Su tutti, “l’illustrazione puntuale dei progetti per il consolidamento e il rilancio di una testata preziosa per l’opinione pubblica della Sardegna e per l’identità culturale e politica dell’Isola”.
Grande cautela da parte del Cdr de La Nuova Sardegna. I giornalisti hanno promesso che saranno parte attiva “in un momento così delicato per l’importante storia del giornale e dell’editoria sarda, di cui La Nuova da 130 anni è stata un punto di riferimento e un modello di autonomia”. E dunque. “La comunicazione assai stringata ricevuta da Gedi richiede immediati chiarimenti. Pertanto, il Comitato di redazione sollecita una rapida ed esaustiva comunicazione con tutti i protagonisti di questa operazione editoriale per poter esprimere un giudizio in merito”.
Ma non è tutto. “Nell’attesa il Comitato di redazione ricorda ai soggetti interessati che l’acquisto della Nuova Sardegna comporta una responsabilità pesante nei confronti dell’opinione pubblica sarda, di cui il giornale è sempre stato un punto di riferimento imprescindibile”. E quindi l’impegno. “L’attenzione pressante e puntuale, oltre che sul doveroso rispetto del contratto di lavoro, anche sul progetto editoriale futuro. Affinché sia di alta qualità e adeguato alle sfide che il mondo dell’informazione si trova ad affrontare in questi anni. Così da continuare a garantire ai sardi l’autonomia e il diritto all’informazione”.
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