Niente più saldi ed outlet per i libri. Sconto massimo fissato per legge, il 15 per cento del prezzo di copertina per i librai, il 25 per cento sulle campagne promozionali avviate dagli editori. Festeggia l’associazione italiana editori, brinda l’associazione italiana librai. Ma, forse, ed il condizionale è un eufemismo, i lettori troveranno amaro il retrogusto di questo calice. Perché, e questa è l’unica certezza, i libri costeranno di più, o, meglio, non potranno più costare di meno. E già. Parolai e parolieri ci racconteranno di leggi quadro all’interno delle quali regolamentare il settore; si faranno dotte conferenze sull’esigenza di rafforzare la funzione delle biblioteche pubbliche, luoghi naturali di lettura, dice qualcuno. Anche se forse per i lettori, questi sconosciuti ai parolai, troppo usi ai passaparola della promozione della cultura come se si trattasse di uno shampoo, che, tanto, non si mangia, come la divina commedia, beato Tremonti, uomo di fiasco del fisco, i luoghi naturali della lettura potrebbero essere altri. Un tavolino di un bar, la camera da letto, la panchina del parco o il bagno, che bello leggere in bagno! Ma fa poco chic. E no, cari lettori, niente sconti, niente promozioni, il libro a prezzo fisso, la cultura ha un prezzo solo. Per legge.
Gatto Peloso
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