Meglio andarci cauti. È da mesi che Monti promette riforme e ristrutturazioni della tv di Stato. Fino ad ora sono rimaste parole. Tuttavia questa potrebbe essere la volta buona. Le Autorità sono già fatte. Manca solo il presidente dell’Agcom di competenza dello stesso Monti. È quasi certo che il successore di Calabrò sarà Angelo Marcello Cardani, amico ed ex collega di Monti a Bruxelles, nonché professore di economia alla Bocconi.
Per la Rai non si sa ancora nulla. Al governo spettano 3 nomi: il consigliere del Tesoro, la designazione del presidente che deve avere il consenso del due tersi della maggioranza e la scelta del direttore generale che deve avere il beneplacito del cda.«Stasera presenterò il pacchetto di nomine per le Authority e la Rai», ha dichiarato Monti in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Stando alle ultime indiscrezioni, i papabili per le suddette cariche sono Giulio Anselmi (presidente Ansa e Fieg) e Lucrezia Reichlin (economista, professore e direttore della London Business School) per la presidenza; Francesco Caio (ingegnere e manager navigato, esperto in telecomunicazioni) e Vittorio Colao (ad di Vodafone, ex manager di Rcs, McKinsey e Bocconi) che potrebbero andare bene sia come rappresentati del Tesoro che come direttori generali.
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