NOMINE RAI: SI AGGIUNGONO ALTRI NOMI, MA SE NE PARLA A GIUNGO

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Ennesimo rinvio. L’Assemblea dei soci approva il bilancio. Monti rimanda le nomine al 6 giugno.
De Bortoli (foto) possibile presidente. Spuntano anche i nomi di Cappon, Leone e Minoli.
Bisogna attendere ancora un mese per scoprire i nuovi dirigenti della tv pubblica. Fino ad allora l’attuale cda Rai e il dg continueranno a gestire l’azienda.
Fino alla prossima convocazione dell’Assemblea dei soci, l’attuale cda e dg continueranno a gestire la tv pubblica «fin quando interverranno le determinazioni degli azionisti ai sensi del Codice Civile», cioè fino alla nomina della nuova governance. Lo ha precisato il presidente Garimberti.
Dunque sono rimaste inascoltate le sollecitazioni di chi auspicava una riforma veloce attraverso un atto di forza del governo. E invece no. Bisogna aspettare ancora un mese.
Intanto aumenta il “toto – nomine”. Tra i candidati si arruolano anche Ferruccio De Bortoli per la presidenza, Claudio Cappon, Giancarlo Leone e Giovanni Minoli per la direzione generale.
Il rinvio, che condanna l’azienda ad un altro mese di limbo gestionale, ha un lato positivo: il governo può valutare attentamente il curriculum dei candidati, che ricordiamo dovrebbero essere resi pubblici.
Diamo ora un rapido sguardo ai profili dei “papabili”. Vedremo che non sono nomi nuovi per Viale Mazzini.
Ferruccio De Bortoli, 60 anni, non ha mai messo piede in Rai. Tuttavia il direttore del Corriere della sera è stato vicino alla presidenza nel 2009; allora l’attuale direttore del Corriere della Sera rifiutò l’incarico. Alcuni motivarono la scelta con il rifiuto di De Bortoli di impelagarsi in conflitti “parapolitici”. Questa volta potrebbe essere rassicurato dalle idee liberatrici di Monti.
De Bortoli vanta una lunga carriera giornalistica che lo porta a dirigere la testata di Via Solferino dal 1997 al 2003, quando lascia la direzione per motivi personali. Tuttavia le dimissioni suscitarono scalpore. Si parlò con uno screzio con Berlusconi. Rimasero solo chiacchiere.
De Bortoli divenne in seguito direttore de Il Sole 24 Ore, voluto proprio da Montezemolo, allora presidente di Confindustria. Nel 2009 ritorna a dirigere il Corriere, incarico che svolge tutt’ora.
Claudio Cappon, nato del 1952, è un manager italiano. È stato, dal 1998 al 2001, vicedirettore generale della tv pubblica. In seguito è stato 2 volte dg, totalizzando 4 anni di direzione: dal 2001 al 2002 e dal 2006 fino al 2009, quando fu sostituito da Mauro Masi. Cappon ha alle spalle una carriera ventennale nell’IRI, dove si è specializzato nel controllo di gestione. Attualmente è l’ad della NewCo Rai International, nonché vicepresidente dell’UER, ovvero l’unione degli organismi europei radiotelevisivi di servizio pubblico.
Giancarlo Leone, del 1956, è attualmente il vicedirettore generale della Rai, carica che ricopre dal 2006. Leone ha ricoperto svariati ruoli di rilievo nella tv pubblica: vicedirettore di Televideo, vicedirettore generale, direttore di Rai Intrattenimento, direttore dell’ufficio stampa, amministratore delegato di Rai Cinema e, dal 2009, coordina la transazione al digitale terrestre e le strategie multipiattaforma della tv pubblica.
Giovanni Minoli, nato nel 1945, è un pubblicista, nonché laureato in giurisprudenza. Entra in Rai nel 1972. Raggiunge il successo con Mixer, programma di approfondimento giornalistico di Rai2.
Politicamente vicino al Psi, Minoli è stato autore e produttore di molti programmi di successo del servizio pubblico. Inoltre ha collezionato numerose direzioni: Rai2, Rai3, Rai Educational, Rai Storia, Rai Scuola. Dal 2010 è in pensione. Uno dei suoi ultimi lavori è stato il lancio di Citizen Report, prima trasmissione di giornalismo partecipativo realizzata dalla Rai.
Bisogna ricordare che a fare concorrenza ai sopracitati professionisti ci sono anche Giulio Anselmi per la presidenza, Francesco Caio, Enrico Bondi e Rocco Sabelli per la direzione generale. E poi Santoro e Freccero i cui curricula pare siano arrivati all’attenzione di Monti. Non bisogna dimenticare neanche Lorenza Lei. L’attuale dg, tanto “caro” al Pdl, potrebbe anche essere riconfermato.

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