Il dg Rai ha mostrato al Papa l’anteprima del film sulla Madonna. Ettore Bernabei, il produttore dell’opera, l’ha accompagnata. Si autocandida anche Paola Ferrari. Suggestiva l’ipotesi del Movimento 5 stelle per dirigere la tv pubblica.
Ognuno fa quello che può. L’attuale dg Rai, Lorenza Lei, è sempre stata vicina alla Santa Sede. Non è un mistero e neanche un difetto. Non è strano neanche che si mostrino le anteprime delle grandi produzioni Rai. Ci sta che si mostri un film religioso, prodotto dalla tv di Stato, alla Santa Sede. Tuttavia, in un clima da guerra fredda per i nuovi vertici Rai, non è neanche troppo strano pensare a strategie “promozionali”. Ad accompagnare la Lei c’èra Ettore Bernabei, ex storico direttore generale della Rai. C’è da precisare che Bernabei è il fondatore della società che ha prodotto la fiction. Tale società, la Lux Vide, è una s.p.a fondata nel 1992 che vede la famiglia Bernabei come azionista di maggioranza, con il 44,3% delle quote.
Inoltre la Lux Vide è specializzata nelle fiction religiose, improntate sui valori della famiglia e della Cristianità. Produzioni come La Bibbia, Storie di Santi, Gli amici di Gesù e Don Matteo hanno il marchio Lux.
Al Vaticano questo tipo di storie piacciono. È piaciuta anche l’ultima fatica. «Grazie in particolare alla Rai con il suo direttore generale e agli altri rappresentanti, come pure a Lux video, con la famiglia Bernabei e lo staff di produzioni. Avete impostato il film su tre figure femminili, che incrociano le loro vite, ma che fanno scelte profondamente diverse», ha dichiarato il Papa.
Una tale “benedizione professionale” influirà le decisioni del governo?
Intanto non si scoraggiano i pretendenti per le poltrone che contano. Dopo la provocazione di Cino Tortorella e Topo Gigio, si candida anche Paola Ferrari, conduttrice della Domenica Sportiva (programma a rischio visto i tagli sullo sport. La Rai non ha ancora acquistato i diritti tv per la serie A di calcio), nonché moglie del figlio maggiore di Carlo De Benedetti. «Sono qui da 24 anni e, più in generale, il mondo della televisione ho cominciato a conoscerlo più di 30 anni fa con un grande come Enzo Tortora. Con costanza e continuità ho portato ascolti straordinari. Con la Domenica Sportiva ho totalizzato ben 3 punti di share in più rispetto alla scorsa edizione. Potrei benissimo propormi per il cda come hanno fatto tanti altri a vario titolo», ha spiegato la giornalista.
La Ferrari dà anche un parere lucido e cinico sulle dinamiche per la formazione della nuova governance. «È normale che in questo momento tutti cerchino di candidarsi. Per quanto si dica spesso che la politica non deve entrare in Rai, penso che chiunque occupi un posto di potere al suo interno abbia ricevuto curriculum da chicchessia. E anche Monti che, per quanto non sia un politico ma un tecnico, è pur sempre il presidente del Consiglio, sta quindi provando sulla sua pelle che in Rai la politica si è fatta la sua casa da anni».
Sfruttando la scia positiva delle ultime elezioni amministrative si fanno avanti anche i “seguaci” di Grillo. Leonardo Metalli, giornalista del Tg1, ricalcando le proposte che l’Usigrai fa da mesi, ha dichiarato: «propongo di costituire un gruppo 5 stelle Rai dedicato ai cittadini e tutti i dipendenti e collaboratori della più grande azienda culturale del Paese, una risorsa immensa a disposizione di tutti ancora ingessata dalla politica. Grazie ai cittadini, il servizio pubblico ha ancora la possibilità di vivere una nuova stagione libera dalla partitocrazia e delle lottizzazioni selvagge ed essere veramente a disposizione della collettività».
Il governo sarà sordo a questo consiglio?