Antonio Di Pietro ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, il dissenso del suo partito rispetto al metodo seguito per scegliere i candidati alle Autorità per la privacy e per le comunicazioni. «Noi dell’Idv non parteciperemo alle operazioni di voto previste per oggi. I controllati si sono nominati i controllori. Ha prevalso ancora una volta la logica spartitoria. E’ una presa in giro. E’ stata data la possibilità di presentare candidature e curricula per quei ruoli ma i partiti di maggioranza avevano già deciso e si sono scelti da soli i controllori. Dispiace l’accondiscendenza del Pd».
Per il Pd, Arturo Parisi è tra coloro che non ha partecipato alla riunione dei gruppi parlamentari del suo partito che ha votato a maggioranza Maurizio Decina, ordinario al Politecnico di Torino, per l’Agcom, Antonello Soro, ex capogruppo alla Camera, e Licia Califano, docente di diritto costituzionale a Urbino, per la Privacy. Spiega Parisi: «Anch’io non partecipo al voto. In un colpo solo è stato cancellato tutto quello detto in questi anni sui conflitti di interesse e abbiamo riproposto lottizzazione e occupazione della società da parte dei partiti. Esprimo indignazione per il metodo usato». Marco Beltrandi, deputato radicale eletto nelle liste del Pd, annuncia che lui e i suoi colleghi non parteciperanno al voto: «Avevamo chiesto un rinvio per esaminare davvero curricula e candidature ma non ci e’ stato concesso. Ora attenti a far sì che il metodo non si ripeta per il rinnovo dei vertici della Rai».
In conferenza stampa arriva anche Nichi Vendola: «Quello che è avvenuto è una ferita che apre scenari problematici anche per eventuali coalizioni. L’unica discontinuità viene praticata su altri temi, i quattro voti di fiducia sul ddl lavoro al Senato sono pugni nello stomaco. Dico al Pd che ciò che è avvenuto sulle Authority non è un incidente: è una rottura».
Guido Scorza, di Open Media coalition, parla a nome anche di altre associazioni: «Impgugneremo presso i giudici amministrativi competenti le procedure seguite per le designazioni alle Authority e ne chiederemo l’annullamento». Anche l’onorevole Beppe Giulietti, di articolo 21, annuncia che non parteciperà al voto.
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…