E’ prevista per domani la votazione della Camera per l’elezione di un componente del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali e di due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. I deputati Arturo Parisi, Beppe Giulietti (foto) e Marco Beltrandi hanno chiesto però un rinvio e una revisione delle modalità di elezione. «Purtroppo il nostro sistema funzione in base all’esistenza di tavoli sui quali i capi partito o i loro rappresentanti decidono all’oscuro – spiega Parisi ai microfoni di Radio Radicale – comunicando innanzitutto ai parlamentari e poi ai cittadini le loro decisioni con dei foglietti su cui sono indicati i nomi che ci spingono a trascrivere, nomi di persone di cui il più delle volte non conosciamo competenze se non l’incapacità di svolgere il loro lavoro in autonomia sulla base di una comprovata distanza oltre che distinzione rispetto agli oggetti che nei singoli campi dovranno essere regolati. Deve cessare di essere così».
«In assenza di un metodo trasparente – aggiunge il radicale Beltrandi – di selezione delle candidature, di un lavoro istruttorio prima della nomina di cariche così importanti per la democrazia, io non voterò nessun candidato, anche se fosse il migliore, ne faccio una questione di metodo e so che altri parlamentari faranno altrettanto. Oggi alle 15 si riuniscono i capigruppo, sarebbe assolutamente opportuno che decidessero che non ci sono le condizioni per andare al voto proprio perché è mancato un minimo di dibattito pubblico dentro e fuori i partiti sulla vicenda delle candidature. Faccio appello a tutti i capigruppo perché decidano di rinviare quelle nomine affinché possano in seguito ad una trasparente attività istruttoria determinarsi dei profili autonomi dai partiti».
Anche Giulietti, portavoce di Articolo21, sottolinea che «è necessario che ci sia un rinvio di queste nomine, lo ha chiesto anche Open Media Coalition, lo chiedono migliaia di cittadini sulla rete. E’ sbagliato pensare che anche stavolta si possa arrivare in Aula con un nome da votare in a base agli accordi tra le forze politiche che verrà comunicato dai capigruppo con un sms, tutto ciò è assolutamente sbagliato. La legge prevede profili professionali di un certo tipo, competenze e autonomia non solo dai partiti ma anche dalle aziende, si pensi solo che l’Agcom deve regolare la prossima asta delle frequenze digitali. I presidenti dei gruppi sospendano la votazione di domani mattina e diano tempo per la consegna ufficiale di profili da discutere nelle commissioni in modo trasparente e pubblico».