Competenza, meritocrazia, indipendenza e trasparenza. Questi i diktat invocati per le nomine dell’Agcom. Bene. Approfondiamo il profilo di tre possibili commissari della nuova Autorità. Si tratta di Deborah Bergamini, Giovanna Bianchi Clerici e Giovanna De Minico.
Come avete visto, sono tutte donne. Due di queste sono appoggiate dai partiti: la Bergamini, in quota Pdl, e la Bianchi Clerici, rappresentante della Lega. La De Minico, invece, si è autocandidata tramite il gruppo Facebook “Quote rosa in Agcom”.
Iniziamo proprio da quest’ultima. Il suo curriculum è facilmente reperibile sul sito della facoltà di Giurisprudenza della Università di Napoli Federico II dove insegna due materie: diritto costituzionale e diritto della comunicazione e dell’informazione. Nell’Ateneo campano si è anche laureata in Giurisprudenza con una tesi sulla Legge sull’editoria. Tra i vari studi ed esperienze lavorative spiccano un dottorato sull’Antitrust e una attività di ricerca sulla attività delle autorità indipendenti in Francia.
Inoltre ha svolto ricerche e studi di livello internazionale sulla regolamentazione dei servizi di telecomunicazioni e sul rapporto tra questi ultimi e la privacy. La De Minico fa parte di numerosi gruppi di ricerca e ha partecipato a molte pubblicazioni tra cui “L’informazione, le telecomunicazioni e il nuovo titolo V” (volume per il Mulino), “La democrazia di internet”; “I sistemi a rete”, “La riforma della Rai”, “I Co.Re.Com. e il digital divide”.
Inoltre è un componente della Fondazione “Bruno Visentini” e responsabile scientifico dell’area “Mezzi di comunicazione e diritti fondamentali”.
Ha preso parte, in qualità di docente, a numerosi stages di studio sulla evoluzione della regolamentazione comunitaria del sistema delle comunicazioni, con precisi riferimenti all’attività dell’Agcom. Nel 2008 è nominata, proprio mediante una delibera dell’Autorità, membro ordinario della Commissione per l’attribuzione del 40% della capacità trasmissiva delle rete digitali terrestri. Inoltre fa parte del Consiglio Superiore delle Comunicazioni.
Passiamo ora alla Bergamini: deputato del Pdl e giornalista. Ha una laurea in lingue conseguita presso l’Università di Firenze. In seguito studia marketing politico negli Usa. Poi intraprende la carriera giornalistica lavorando anche a Parigi e a Londra. E nella capitale inglese che incontra Berlusconi in occasione di un intervista e, forte della sua specializzazione in marketing politico, diventa sua consulente per la comunicazione. Siamo nel 1999. Nel 2001 segue il Cavaliere a Palazzo Chigi. Nel 2002 viene assunta in Rai come Vice Direttore del Marketing Strategico. Nel servizio pubblico fa carriera: nel 2003 viene nominata consigliere di amministrazione di Rai International e di Rai Trade; rappresenta la Rai al consorzio Italia Digitale; nel 2004 diventa Direttore Marketing della tv di Stato.
A fine 2007 è “costretta” a lasciare la Rai in seguito allo scandalo denominato “Struttura Delta”. Il processo è nato in seguito ad una inchiesta del quotidiano La Repubblica e accolta dalla Procura di Milano. Secondo il tribunale la Bergamini, insieme ad altri dirigenti Rai e Mediaset, agiva in maniera occulta per favorire l’emittente di Berlusconi, mortificando la fisiologica concorrenza. Pare che abbia strumentalizzato, insieme a giornalisti e direttori di testate della Rai, i risultati elettorali delle elezioni Regionali del 2005 “nascondendo” la sconfitta del centrodestra. Tale tesi non è mai stata confermata. Tuttavia ci sono numerose intercettazioni che insinuano non pochi dubbi. I “dialoghi compromettenti” sono stati pubblicati nell’estate del 2011 proprio dal quotidiano La Repubblica.
Finita la carriera in Rai, per la Bergamini inizia quella politica. Nel 2008 è eletta deputato del Pdl. In Parlamento si occupa, tra le altre cose, di contraffazione e pirateria, ma non nel settore delle comunicazione, bensì in ambito agroalimentare. Infatti fa parte della Commissione Parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della piraterie in campo commerciale. Una curiosità: non ha votato la fiducia al governo Monti.
Passiamo alla Bianchi Clerici. Anch’ella laureata in lingue e giornalista. La sua carriera è prettamente politica. Fino al 2005 è un parlamentare della Lega Nord. Passa poi al cda della Rai, carica che, formalmente, ricopre tutt’ora, in attesa del nuovo Consiglio di amministrazione.
A voi lettori il confronto.