Il 2018 si conclude con l’agitazione dei giornalisti a La Città di Salerno. Stando a quanto denuncia l’assemblea del quotidiano salernitano, l’editore penserebbe a nuovi tagli che, per i lavoratori della testata, sarebbero inaccettabili.
“La Edizioni Salernitane srl ha comunicato ieri (27 dicembre ndr) l’intenzione di procedere a una ‘riduzione strutturale dei posti di lavoro’, dando il via alle procedure di licenziamento. La decisione aziendale giunge dopo che dallo scorso gennaio i giornalisti e i poligrafici de ‘la Città’ hanno accettato un contratto di solidarietà che ha comportato enormi sacrifici in termini sia economici che professionali”. Una notizia che ha fatto sobbalzare i giornalisti: “L’assemblea dei redattori ritiene inaccettabile il continuo ricorso da parte dell’azienda a minacce di licenziamento, tanto più a fronte della grande disponibilità dimostrata dai lavoratori sia nell’accettare le forti decurtazioni sullo stipendio, sia nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali”.
Pronta dunque la reazione dei lavoratori: “L’assemblea contesta inoltre i dati contabili presentati dall’azienda (dai quali, comunque, si evince una forte incidenza sul passivo dei costi sostenuti per nuove operazioni editoriali rispetto alle quali la redazione aveva sollevato perplessità) e fa rilevare che dal conto economico depositato in Camera di commercio risulta al 31 agosto 2018 un utile di esercizio che è evidentemente frutto del risparmio sulle spese per il personale e ha consentito di assorbire tutte le perdite di esercizio dichiarate al 31 dicembre 2017, ottenendo anche un margine di attivo. Non trovano quindi alcuna giustificazione le ulteriori politiche di ridimensionamento annunciate dall’azienda, che ha già risparmiato sul costo del lavoro circa 350mila euro. L’assemblea ritiene pertanto che non possano essere richiesti ulteriori sacrifici ai giornalisti, i quali peraltro continuano a garantire la qualità del prodotto sobbarcandosi un orario di lavoro oltre i limiti del contratto di solidarietà”.
Perciò, l’assemblea ha deciso di affidare al comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di sciopero da distribuire nei prossimi mesi: “Si ribadisce inoltre che l’azienda non ha dato risposta a nessuna delle richieste formulate nei mesi scorsi circa la composizione della compagine societaria e le modalità con cui sono state calcolate le giornate di solidarietà, modalità che tuttora presentano discrepanze rispetto ai fogli di presenza. Alla luce degli ultimi, inattesi sviluppi, l’assemblea ribadisce lo stato di agitazione e affida al Cdr la gestione di un pacchetto di cinque giorni di sciopero”.
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