Nonostante la forte crescita digitale e una politica di austerity, il New York Times continua a navigare in acque non tranquille. La versione a stampa del più influente quotidiano americano continua a perdere colpi e il direttore Dean Baquet ha annunciato a breve una politica di tagli mirati. Altre aree di riduzione dei costi saranno identificate: “Al Times serve un nuovo piano strategico per determinare come applicare i nostri valori storici e senza tempo a una nuova epoca”, ha detto Baquet che, nella revisione, sarà affiancato da David Leonhardt, il fondatore e curatore della rubrica The Upshot che fotografa e interpreta la realtà attraverso i numeri. “Il semplice fatto è che, per assicurare il successo economico e la sopravvivenza del nostro giornalismo, dobbiamo fare risparmi giudiziosi dappertutto, e questo include la redazione”, ha detto il direttore in un memo ai giornalisti in cui spiega che “anziché fare tagli o addizioni senza un quadro chiaro di dove andiamo, vogliamo avvicinarci a questo compito in modo ponderato. Tutto quel che facciamo deve essere parte della nostra missione o aiutare a generare reddito per sostenere la nostra supremazia nel panorama editoriale d’America”. È una supremazia sempre più insidiata dal Washington Post: negli ultimi due mesi del 2015 il quotidiano della capitale acquistato da Jeff Bezos di Amazon ha superato il Times in traffico web con 71,6 milioni di visitatori in novembre contro 68,8. Il Post si è imbarcato in una strategia aggressiva per spodestare il New York Times dal ruolo di primo quotidiano americano concentrandosi su social media, storie “virali” e altri metodi capaci di aumentare la sua visibilità su scala nazionale.
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