Via al processo di successione per il New York Times. L’editore e presidente Arthur O. Sulzberger Jr. ha sorpreso i dipendenti del giornale annunciando che la famiglia che dal 1851 controlla il più influente quotidiano americano ha avviato il processo per scegliere chi ne erediterà il ruolo.
La notizia è stata comunicata da Sulzberger, che ha 64 anni, ai reporter e del quotidiano riuniti al quartier generale disegnato da Renzo Piano per l’annuale riunione “State of the Times”. Stando a quanto ha riferito uno dei partecipanti al meeting, l’editore ha detto che entro il 2018 verrà presa la decisione sulla nomina di un vice che successivamente assumerà tutte le sue responsabilità.
“Pinch”, questo è il soprannome di Sulzberger per distinguerlo dal padre “Punch”, per ora non ha fatto nomi, ma secondo indiscrezioni dovrebbe proseguire la dinastia (l’ultima rimasta nel panorama dell’editoria americana) grazie al severo “addestramento” cui si sono sottoposti tre membri della quinta generazione: Arthur Gregg “AG” Sulzberger, il figlio di “Pinch”, il nipote David Perpich, laureato a Harvard che ha aiutato al lancio del “paywall”, e Sam Dolnick, figlio della cugina Lynn Golden Dolnick. Al momento il 34enne “AG” sembrerebbe in pole position dopo essersi fatto le ossa nella cronaca locale nel Midwest e nel West, dove lo scorso luglio è stato promosso “associate editor”.
L’annuncio di Sulzberger ha fatto da cornice al rapporto sullo “stato del Times” e sul “sentiero futuro” che attende il giornale. L’editore è alla ricerca delle misure necessarie per garantire la sopravvivenza nel panorama generale della crisi dell’editoria. L’obiettivo è l’allargamento dell’audience all’estero e delle offerte video, una reinvenzione dell’edizione a stampa e l’espansione della gamma dei prodotti offerti.
Per Sulzberger, l’amministratore delegato Mark Thompson e il direttore esecutivo Dean Baquet emerge la “necessità di sperimentare“, come è stato fatto, ad esempio, con il video in “realtà virtuale” che il magazine pubblicherà domenica in collaborazione con Google.
Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…
Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…
Antonio Tajani non fa le barricate sulla vicenda Gedi ma ritiene che sia meglio che…
C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…
Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…
Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…