Da ieri il New York Times ha deciso di bloccare ai suoi giornalisti l’accesso alla homepage del sito dai computer della redazione. La mobile week è un esperimento della durata di una settimana che, secondo la volontà dei vertici, dovrebbe abituare i redattori della testata a controllare la prima pagina della versione online da tablet e smartphone. Il direttore Dean Baquet ed il presidente Arthur Sulzberger Jr hanno comunicato la decisione con un’email lo scorso venerdì: “La metà del traffico del New York Times arriva dal mobile. Speriamo che questo cambiamento temporaneo possa spingerci a rendere il mobile una parte ancora più centrale del lavoro che facciamo ogni giorno”.
La lettera spiega che il blocco sarà applicato soltanto alla homepage e non agli articoli. Per i vertici del quotidiano è molto importante che i redattori riescano a “capire” la fruizione particolare delle news da mobile. Il tentativo del New York Times arriva, infatti, in un momento molto complesso per il giornale e per l’intero mondo dell’editoria americana: è vero che il traffico da cellulari e tablet continua ad aumentare, ma è anche vero che i quotidiani storici non stanno riuscendo a monetizzarlo.
Proprio il New York Times di recente ha fatto marcia indietro su alcune decisioni prese negli ultimi tempi, prese nell’ottica di cavalcare i trend del mercato ma rivelatesi poco fruttuose. Lo scorso ottobre, ad esempio, ha deciso di chiudere l’app Nyt Opinion poco dopo il suo lancio visto che non era riuscito ad attirare abbastanza abbonati. L’applicazione Nyt Now, dedicata alle ultime notizie, ha invece subito un cambio di strategia: in un primo momento il servizio era a pagamento, ora è gratis.
Il New York Times ha poi aderito fin dall’inizio al progetto Facebook Instant Articles, che permette di vedere articoli e contenuti direttamente nel feed del social network, ed ha preso accordi con Apple per la nuova applicazione di notizie News: per ora offrirà agli utenti 30 articoli gratuiti al mese. Ora la decisione di bloccare la home dai pc di redazione. Dai fiaschi del passato forse l’idea giusta per un successo nel mobile: il mezzo è importante quanto il contenuto, oggi forse più che mai.
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