Le nuove tecnologie del web, dall’editoria digitale ai social network, fino ad approdare ai blog, costituiscono “un’opportunità di genere”. Un’occasione di imprenditorialità e un arricchimento nell’attività professionale. Che necessita, comunque, una regolamentazione accurata, argomento da affrontare nel prossimo rinnovo contrattuale. Sono questi, in sintesi, i temi affrontati dal convegno “New media: rivoluzione e nuove opportunità” svoltosi al Circolo della Stampa di Milano.
L’incontro, promosso dall’Assostampa Milano insieme alla Commissione Pari Opportunità della Fnsi, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, del vice segretario Daniela Stigliano (prima donna presidente del Circolo della Stampa di Milano) e dalla presidente della Cpo della Fnsi, Lucia Visca.
A raccontare l’evoluzione della professione, Paola Bacchiddu, giornalista politica blogger che collabora con Espresso.it; Roberta Cocco direttore responsabilità progetti nazionali di Microsoft Italia; Micaela Terzi, fondatrice di Urbano creativo news; Raffaella Calandra di Radio 24, vice direttore della Scuola di giornalismo “Walter Tobagi”; Letizia (Mosca Radio Popolare) ed Emanuela Ravasio (Rcs Mediagroup e blogger).
La rete può offrire opportunità e occasioni di impresa, come ha spiegato Micaela Terzi che, insieme a una collega, ha fondato Urbano creativo news, portale sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità urbana e sulle smart cities. Bacchiddu ha posto l’accento sulla necessità che le iniziative editoriali on line debbano avere a sostegno “una adeguata struttura commerciale”. Emanuela Ravasio di Rcs e attenta blogger evidenzia che la frequentazione della rete è donna. “Dal 2006 – spiega – sono soprattutto donne”. Oggi il 47 per cento della donne attinge al web in gran parte per scaricare riviste e informarsi.
Anche la netiquette è di genere. “Le donne sono più rispettose nei commenti rispetto agli uomini” sottolinea Mosca, neo blogger di Radio Popolare. La conciliazione del tempo professionale con quello privato può essere aiutato dalle nuove tecnologie, assicura Roberta Cocco di Microsoft Italia. Tuttavia, fa sapere, le donne con competenze informatiche sono diminuite nel tempo: “Le facoltà tecnico-scientifiche sono disertate dalle ragazze. Il 75 per cento studiano nelle facoltà umanistiche, a Milano alla facoltà di informatica le donne sono solo il 18 per cento”.
L’esperienza del telelavoro non ha conosciuto grande successo, il “fallimento” di e-polis è ancora un ricordo recente. Ripensare la professione alla luce dell’evoluzione degli strumenti multimediali è la prossima sfida che attende il sindacato dei giornalisti.
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