Patologie tumorali, vascolari, malformative, infettive e degenerative del sistema nervoso centrale e periferico. Nel corso degli anni, grazie alla continua ricerca, evoluzione e specializzazione, la neurochirugia ha fatto passi da gigante permettendo il ritorno alla salute anche in presenza di malattie un tempo ritenute inoperabili. Ne abbiamo discusso con il Prof. Massimo de Bellis, direttore della UOSC di Neurochirurgia del Loreto Mare di Napoli, nonché post – presidente della Società dei neurologi, neurochirurghi e neuroradiologi ospedalieri. “La neurochirurgia, sottolinea de Bellis, benché sia una scienza moderna, è pronta a qualsiasi sfida, anche quelle che oggi possono sembrare impensabili. Le nuove metodiche sono infatti affiancate dall’uso di dispositivi di videocamere in 3D che consentono di esplorare il cervello e le sue cavità consentendo la ricostruzione virtuale delle patologie, la pianificazione dell’intervento e la sua simulazione. Ciò permette al neurochirurgo di arrivare al centro della lesione più profonda, di raggiungerla e di asportarla con un margine di errore inferiore al millimetro. Ovviamente ci vuole tecnica ed esperienza ma senza dimenticare il passato, a cui le nuove leve – conclude de Bellis, non dovranno mai smettere di ispirarsi”.