“Nessuno è al di sopra della legge”. Nemmeno i nuovi padroni del vapore digitale. Esulta, dopo la doppia sentenza della Corte Ue nei confronti di Apple e Google, il vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager. La danese, commissario all’Antitrust, è un fiume in piena. Le notizie giunte dalla magistratura comunitaria sono un segnale che chiaramente si vuole giocare sul terreno politico, in un momento teso per l’Europa. “La multa inflitta nel 2017 dalla Commissione Europea a Google per abuso di posizione dominante costituisce una pietra miliare e segna un cambiamento epocale in come vengono regolate le compagnie digitali. Prima di questo caso si pensava che dovessero essere lasciate operare liberamente”, squilla Vestager. Che aggiunge: “È un caso simbolico, perché ha dimostrato che anche le potenti compagnie digitali devono rispondere del loro operato. Nessuno è al di sopra della legge”. Manco Google. E nemmeno Apple e il suo reticolo di tax ruling, gli accordi privati tra multinazionali e governi per risparmiare sulle tasse. “La sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue sui tax ruling concessi dall’Irlanda ad Apple è una vittoria per la Commissione e per la giustizia fiscale”, afferma Vestager. Che, finalmente, dopo tanti rovesci può intestarsi un successo la cui portata non è né può essere solo economica ma è principalmente politica.
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