Nella giornata di ieri il Senato ha approvato l’articolo 10 del decreto legge collegato alla finanziaria. In pratica i contributi diretti vengono ridotti a partire da quelli riferiti all’esercizio 2007 di un valore pari al 2%. In altri termini, una volta determinato il contributo gli uffici provvederanno ad una riduzione del 2%.
Inoltre, il valore complessivo del contributo non potrà superare il costo sostenuto per il personale, i collaboratori, la produzione e la distribuzione. Il riferimento è quello dell’esercizio precedente e, pertanto, per i contributi relativi all’esercizio 2007 bisognerà determinare gli importi sulla base dei costi 2006.
Sono rimasti immutati i commi 2, 3 e 4. Il comma 5, in materia di agevolazioni postali, è stato modificato in sede di Commissione bilancio al Senato, elevando il taglio del contributo a carico delle imprese che percepiscono un contributo superiore ad un milione di euro dal 7 al cento al dodici per cento.
Gli altri commi non hanno subito modifiche sostanziali rispetto al testo originario, per cui, anche per questi rimandiamo alle nostre precedenti circolari.
Segnaliamo che sono stati bocciati tutti gli emendamenti che andavano a risolvere il problema relativo all’esercizio 2002. Il problema è il seguente: la Presidenza ha pagato i contributi relativi agli esercizi 2002 e 2003 calcolando gli stessi sui costi di esercizio e non sulla base della media dei costi, come previsto dalla legge. A seguito della mancata approvazione del disegno di legge Bonaiuti, la Presidenza ha recuperato, nell’esercizio precedente, la differenza relativa all’esercizio 2003. Con la finanziaria 2007 fu disposto la restituzione delle differenze trattenute relative al 2003, ma nulla era detto in relazione al 2002. Ciò significa che per molte aziende esiste il rischio concreto di un conguaglio negativo anche di valori importanti. Su questo punto Vi preghiamo di contattarci per maggiori dettagli, mentre Vi ricordiamo che l’intera vicenda sarebbe gestibile in sede di passaggio del decreto legge alla Camera.
Segnaliamo, inoltre, il pericolosissimo disposto della finanziaria (disegno di legge) che torna sul diritto soggettivo al contributo, dicendo che laddove lo stanziamento fosse inferiore al fabbisogno si procede alla ripartizione. Si tratta del secondo comma dell’articolo 38. Il testo è attualmente in discussione presso la Commissione bilancio della Camera.
Fabiana Cammarano
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