Fa scalpore la decisione della Giunta regionale del Molise di affidare a un legale l’incarico di tutelare l’immagine dell’Ente attraverso la citazione, anche in sede civile, di Nuovo Molise Oggi e dei giornalisti.
Sorvolando le disquisizioni giuridiche o il fatto che si utilizzano soldi pubblici per tutelare l’”onore dell’ente” (che è di tutti, e quindi anche di chi esprime una posizione fortemente critica), la cosa riveste particolare gravità perché di fatto attacca e minaccia il diritto all’informazione, alla base dell’ordinamento democratico.
Se passasse questo principio in Italia non esisterebbero: La Padania, Liberazione, Il Secolo, Libero, Il Giornale, L’Unità; colleghi non avrebbero mai potuto scrivere libri sugli sprechi e sul malcostume delle pubbliche amministrazioni e Forattini non potrebbe pubblicare le sue vignette.
Il clima generale che tende a mettere il bavaglio all’informazione, accentuato dalla legge sulle intercettazioni all’esame in Parlamento, l’insofferenza della classe politica ad essere giudicata dall’informazione e dal popolo e non ultime iniziative come queste, allontanano le istituzioni dai cittadini e comprimono i principi costituzionali della libera espressione.
Ad ognuno il suo lavoro caro Governatore..