NEL LAZIO NON CI SONO FREQUENZE PER TUTTI

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Con lo switch-off, nel Lazio, sono emersi i problemi connessi alla scarsità delle risorse frequenziali.
Da tempo si sapeva della carenza di frequenze e della difficoltà di operare una pianificazione delle stesse, in considerazione dell’elevato numero di emittenti e delle questioni di coordinamento internazionale con Francia e Vaticano.
L’assegnazione di 9 frequenze alla RAI (4 frequenze in più rispetto a quelle dei 5 mux) ha avuto l’effetto di sottrarre spazio frequenziale alle tv locali. In più, nell’area sono state riservate al dividendo digitale 6 frequenze invece di 5 Dvb-t, più una eventuale in Dvb-h, come previsto dalla Delibera 181/09/CONS.
Secondo quanto previsto dal Masterplan definitivo, consegnato dal Ministero alle emittenti, solo poche ore prima dello spegnimento dell’analogico, alcune tv locali si trovano impossibilitate a trasmettere in quanto costrette a condividere lo stesso canale nella stessa area di copertura. Il Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni ha, però, assicurato una soluzione in tempi brevi.

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