Il magnate dell’editoria Rupert Murdoch, a capo della 21st Century Fox e noto scettico sul riscaldamento globale, compra il National Geographic: perplessi gli osservatori e i dipendenti dell’organizzazione per timore di ingerenze
Accordo da 725 milioni di dollari per creare una joint-venture tra National Geographic Society e 21st Century Fox. Parte in questo modo l’operazione National Geographic Partners, che darà vita a una serie di National Geographic Channels. Una nuova azienda, quindi, che dovrà gestire i vari canali televisivi Nat Geo e le molte pubblicazioni, tra cui la famosissima rivista scientifica senza scopo di lucro edita dal 1888. Il 73% della nuova società sarà controllato dalla Fox, mentre il rimanente 27% sarà del National Geographic.
Le due parti avranno uguale numero di rappresentanti nel consiglio di amministrazione e dovranno sottoscrivere insieme le decisioni della gestione dell’azienda. In realtà National Geographic e Fox stavano già collaborando, tuttavia molti analisti ritengono che con il nuovo accordo appena siglato aumenterà l’impegno dell’emittente che fa parte dell’impero di Rupert Murdoch.
L’amministratore delegato della nuova società è Declan Moore. Moore lavora da 20 anni nell’organizzazione e la sua nomina è un segnale piuttosto forte per assicurare che gli interessi della National Geographic Society saranno sempre in primo piano. La notizia dell’accordo, infatti, ha lasciato perplessi non pochi osservatori, così come gli stessi dipendenti del National Geographic.
Il perché è presto spiegato: negli ultimi anni Murdoch ha assunto posizioni diametralmente opposte a quelle della comunità scientifica internazionale su alcuni temi, come ad esempio il riscaldamento globale. Poco tempo fa il magnate dell’editoria ha dichiarato di essere scettico su questo argomento e aveva definito l’appuntamento di New York alle Nazioni Unite per la settimana sul Clima “un incontro allarmista e senza senso”.
Ma in merito alle possibili ingerenze di Murdoch nei progetti futuri dell’organizzazione, l’amministratore delegato di National Geographic Society, Gary Knell, ha fatto sapere che in questi anni non ci sono mai state “interferenze di tipo politico o editoriale” da parte di Fox. Knell ha poi garantito che la stessa linea sarà mantenuta anche con la nuova società.
L’accordo tra i due partner si deve alla transizione dalla carta al digitale che sta affrontando il National Geographic. Si tratta di un momento complicato per l’organizzazione, che aveva necessità di trovare un socio a cui poter affidare tale passaggio. Con l’accordo siglato verrà rafforzata la presenza in Tv del Nat Geo e si avvierà il passaggio all’editoria online: i ricavi dovrebbero essere sufficienti a coprire il calo dei guadagni derivanti dalle riviste cartacee. La trattativa, durata qualche mese, rappresenta la prima operazione di grande rilievo per James Murdoch da quando è stato nominato, lo scorso giugno, amministratore delegato della Fox.