Nasce Re/Code: l’informazione USA diventa sempre più digitale

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Pochi giorni fa è nata Re/Code, innovativa piattaforma digitale focalizzata sui nuovi media e sul variegato mondo dell’ it.
Fondatori del sito, due tra i giornalisti più apprezzati e noti di tutti gli States: Kara Swisher e Walt Mosseberg, esperti di tecnologia e comunicazione digitale che hanno scritto la parola “fine” alla collaborazione con il Wall Street Journal, durata più di 6 anni.
Swisher e Mossberg, infatti, fino a pochi mesi fa, lavoravano per conto della Dow Jones, (l’agenzia proprietaria della testata newyorkese), ed erano responsabili di “AllThingD”, una delle più accreditate fonti d’informazione della rete.
Nonostante il successo che, nel corso di questi anni ha accompagnato i due giornalisti particolarmente stimati dai lettori a stelle e a strisce, lo scorso mese di settembre non è stato trovato un accordo per il rinnovo del contratto di lavoro: da qui, la decisione dei due colleghi, di creare una “redazione indipendente” sganciata dal controllo di qualsiasi editore.
Anche la News Corporation di Rupert Murdoch (che dal 2007 ha rilevato la Dow Jones con una transazione costata 5,6 miliardi di dollari), è intervenuta nella trattativa ma senza successo tanto che, alla fine, c’è stato l’addio non solo della Swisher e di Mossberg,  ma di tutti i 18 giornalisti che facevano parte della redazione on line.
I fondatori di Re/Code, pionieri del web a cui si dedicano da circa 30 anni, devono parte della loro popolarità all’organizzazione di un workshop annuale molto seguito ed amato negli USA per il confronto, vivace ed interessante, tra ambiziosi giovani innovatori ed importanti manager delle web company più potenti del pianeta.
Intanto, mentre il marchio di AllThingD è rimasto di proprietà della Dow Jones (anche se al momento inutilizzato), il Wall Street Journal all’inizio dell’anno ha deciso di inaugurare una nuova sezione digitale affidando il restayling del vecchio sito a Jonathan Krim, global technology editor.
Alla nuova avventura di Re/Code, oltre alle 18 unità che hanno scelto di seguire i loro capo redattori, figurano sostenitori importanti come la Windsor Media, venture capitalist leader nel settore, e la NBC Universal New Group, che aiuterà la testata on line realizzando video e fornendo contenuti multimediali.
Rispetto alla precedente esperienza, Swisher e Mossberg hanno promesso importanti novità come il debutto di alcune sezioni tematiche focalizzate su nuovi argomenti mai trattati prima, mentre nel segno della continuità, hanno deciso di programmare le conferenze annuali che costituivano anche un modo per finanziare l’attività (il biglietto d’ingresso è arrivato fino a 5000 dollari).
La nascita di Re/Code in America rappresenta una novità, anche se non del tutto nel senso che ci sono già stati altri esempi di giornalisti di successo che hanno lasciato la “carta stampata” per raccogliere la sfida del web.
Solo per fare qualche esempio recentissimo, a dicembre dell’anno scorso Jessica Lessin, ha fondato “Tech Crunch”, un blog diventato testata on line di “The Information”,  i cui contenuti oggi sono accessibili solo pagando un abbonamento annuale di 399 dollari. Stessa cosa è accaduta due mesi fa a David Pogue, storico giornalista del New York Times e corrispondente per la CBS, che dopo anni di brillante carriera, è passato a Yahoo dove ha aperto una sezione digitale specializzata, guarda caso… in hi-tech.

Antonella Vernillo

 

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