NASCE L’ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA (EIT)

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L’Europarlamento ha approvato il regolamento che istituisce l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (European Institute of Innovation and Technology – EIT). Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. L’obiettivo è di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili in Europa rafforzando la capacità d’innovazione. A tal fine, l’EIT agevolerà le reti e la cooperazione e creerà sinergie tra le comunità dell’innovazione in Europa, dando priorità al trasferimento delle sue attività a vantaggio delle imprese, incluse le PMI, e della loro applicazione commerciale.
Al tal fine, l’EIT dovrà individuare i suoi settori prioritari, svolgere un’attività di sensibilizzazione tra le organizzazioni partner potenziali e incoraggiare la loro partecipazione alle sue attività.
Potrà contare su fondi pubblici ma dovrà cercare di finanziare una porzione sempre crescente del suo bilancio attraverso fonti private e le entrate generate dalle proprie attività. Per il momento il Parlamento ed il Consiglio hanno convenuto di stanziare 308,7 milioni di euro “comunitari” a favore dell’EIT per il periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2013.
L’EIT dovrà, inoltre, selezionare e designare le “Comunità della conoscenza e dell’innovazione” (CCI), ossia dei partenariati autonomi di eccellenza tra istituti di istruzione superiore, istituti di ricerca, imprese e altri soggetti interessati sotto forma di reti strategiche autosufficienti, sostenibili e di lungo periodo nell’ambito del processo innovativo. Offrirà loro un sostegno adeguato, applicherà misure adeguate di controllo della qualità, seguirà costantemente e valuterà periodicamente le loro attività e garantirà un livello appropriato di coordinamento tra di esse. La selezione di un partenariato destinato a divenire una CCI avverrà secondo procedure concorrenziali, aperte e trasparenti.
Le CCI saranno finanziate sostanzialmente dai contributi di imprese e organizzazioni private ma anche da contributi europei, statutari o volontari degli Stati partecipanti, di paesi terzi o delle loro autorità pubbliche, nonché lasciti, donazioni e contributi provenienti da individui, istituzioni, fondazioni o qualunque altro organismo nazionale.
Vincenza Petta

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