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Napoletano (Il Sole 24 Ore): i contenuti a pagamento, la vera “rivoluzione” dell’editoria

 

Dopo la recente protesta sollevata dal Cdr contro di aumenti di stipendio dei vertici de Il Sole 24 Ore, il Gruppo guidato da Roberto Napoletano torna a far parlare di sé per le dichiarazioni rilasciate dal suo Direttore in occasione della giornata conclusiva del Festival della Tv e dei media, tenutasi il 10 maggio scorso presso Dogliani, in provincia di Cuneo.
A chiusura della kermesse piemontese, Napoletano ha espresso alcune considerazioni personali sul futuro dell’editoria italiana, destinate a far riflettere tutti coloro che ne fanno parte.
L’ex direttore de Il Messaggero, infatti, ha dichiarato che, diversamente da un tempo, oggi i giornali possono contare sui nuovi sistemi resi disponibili dal web, ottimi vettori dell’informazione e delle moderne formule legate all’advertising digitale.
“Porte aperte”, quindi, all’innovazione tecnologica che deve integrare ed arricchire la carta stampata ma sempre facendo leva e promuovendo contenuti di qualità.
E proprio a questo punto, Napoletano ha “spiazzato” tutti i presenti sostenendo che se, da un lato è imprescindibile l’utilizzo dei canali multimediali di nuova generazione  – nuova sfida del suo giornale – dall’altro il lettore, solo previa adeguata remunerazione, potrà attingere a news sinonimo di affidabilità e concretezza.
Dunque alla novità di un quotidiano on line, completamente a pagamento, in continua evoluzione e con aggiornamenti in real time, Napoletano ha precisato che si tratterà di un sito complementare ed imperniato su 4 tematiche fondamentali: giornalismo d’inchiesta, analisi ed approfondimenti, focus e Rating 24 per un’informazione a tutto tondo, volta a soddisfare un target sempre più attento ed esigente.
“La vera innovazione” – conclude il direttore – è rappresentata dalle storie e dai contenuti che devono essere trattati con estrema competenza e professionalità e per i quali il lettore deve essere ben lieto di corrispondere un tributo economico, perché solo in questo modo, il settore dell’editoria potrà uscire dalla crisi e continuare a vivere.

 

 

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