Non è la prima volta che Murdoch si esprime in maniera aggressiva contro Google e gli altri aggregatori di notizie di Microsoft e Yahoo!. Ed è probabile che il sentimento degli altri editori non sia poi così diverso. Ma non c’è nessuno che può far paura quanto Murdoch. Non solo per l’esercito di testate controllate con News Corp (Wali Street Journal, Times di Londra, News of thè Worid, Sun, Ny Post, Fox e Sky News solo per citare quelle di maggior peso). Ma anche per la funzione di «faro» che il magnate esercita su tutto il settore: Murdoch è l’unico che riesce a far pagare gli articoli del suo Wsj (356 mila abbonati a pagamento e vendite anche nel settore cartaceo in crescita seppur di poco) e anche ieri ha ripetuto di pensare a un modello simile per le altre testate.
In realtà ieri Murdoch si è mostrato ancora incerto sulla strategia da seguire anche se non ha fatto mancare verve al conflitto dicendo di voler levare l’accesso a Google da tutte le proprie testate. Ma su un punto si è mostrato ancor più deciso che in passato:le news si devono pagare. «Se qualcuno vuole solo un’agenzia sul web, va bene che non paghi. Ma la sua conoscenza scadrà. La qualità dell’inchiesta e anche della scrittura costa molto. E dunque si paga».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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