“I fondi di sostegno all’editoria non finiscano in bonus per i manager o a sostegno di ristrutturazioni e ammortizzatori sociali”. E’ quanto chiede il presidente della Commissione Industria della Camera, Massimo Mucchetti, in un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
La legge di stabilità 2014, ricorda Mucchetti nell’interrogazione, ”istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, con la dotazione di 50 milioni per l’anno 2014, di 40 milioni per l’anno 2015 e di 30 milioni per l’anno 2016” con ”tra le altre, la finalità di sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali delle imprese editoriali”.
Nell’interrogazione l’esponente dell’aula di Palazzo Madama chiede di sapere: ”Se il Governo sia a conoscenza di delibere (o progetti di delibere) da parte di società editoriali per la concessione di bonus, stock option e altre forme di aumenti retributivi ai manager nel corso o all’esito di ristrutturazioni che potrebbero ricevere i contributi del Fondo; se risultino dei contratti di solidarietà tra i dipendenti in atto o in fase di negoziazione tra i sindacati e le imprese editoriali con integrazione della retribuzione a carico delle casse o dei fondi previdenziali di categoria. Se intenda prescrivere, nel decreto per l’erogazione dei contributi del Fondo, da adottare entro il 31 marzo di ogni anno del triennio, l’obbligo di informativa su eventuali aumenti retributivi a manager o eventuali ammortizzatori sociali in essere da parte delle imprese editoriali che richiedano o abbiano richiesto i contributi”.
Il presidente della Commissione Industria della Camera chiede al governo anche: ”Se intenda condizionare, come pare opportuno all’interrogante, l’assegnazione dei contributi alla rinuncia a bonus, stock option e altre forma di aumento retributivo per i dirigenti delle imprese editoriali beneficiarie di contributi pubblici alla ristrutturazione e agli ammortizzatori sociali; se intenda accertare la sostenibilità finanziaria delle integrazioni retributive, previste nei contratti di solidarietà, ai fini della salvaguardia della solvibilità prospettica delle casse e dei fondi previdenziali di categoria”.
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