MOZIONE SENATORI PD PER CORRETTA IMMAGINE DELLE DONNE

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“Impegnare il governo ad assumere iniziative perché il sistema radiotelevisivo pubblico svolga un’opera di sensibilizzazione al rispetto della diversità di genere e della dignità delle donne e perché nelle scuole siano avviate campagne di informazione per aiutare i giovani a difendersi dagli stereotipi di genere”. E’ questo lo scopo principale di una mozione sul rapporto tra donne e media presentata dal gruppo del Pd al Senato, di cui è prima firmataria Vittoria Franco e che è stata sottoscritta dalla presidente Anna Finocchiaro, dai vicepresidenti Luigi Zanda, Nicola Latorre e Felice Casson e da tutti i senatori democratici.
La mozione richiama un analogo documento approvato all’unanimità dall’Aula del Senato il 13 settembre 2009. “A causa della mancata attuazione degli impegni presi da parte del governo in quell’occasione – scrivono i senatori del Pd – si ritiene necessario portare all’attenzione di questa Assemblea un’altra mozione, considerato che non solo dalla prima mozione nulla è cambiato, ma sicuramente la situazione del rapporto tra la figura ed il ruolo delle donne nella realtà a causa della rappresentazione distorta che ne fanno i media è senza alcun dubbio degenerata.
La grande visibilità e, purtroppo non di rado – prosegue la mozione – il miraggio di successo e di guadagni economici che le giovani donne acquistano solo grazie a qualche apparizione televisiva, hanno portato inevitabilmente alla convinzione che cultura, talento, impegno non siano assolutamente requisiti necessari per ricoprire ruoli anche importanti.
Risultato della diffusione deteriore di una certa immagine della donna è l’idea che sia sufficiente apparire per essere, per esistere, per dare un senso alla propria vita, come dimostrano le ricerche più recenti riportate nella presente mozione. Spesso, come dimostra il recente video presentato da Lorella Zanardo, dal titolo esemplificativo ‘Il corpo delle donne’ le immagini e le modalità con le quali le donne vengono rappresentate sono lesive della loro dignità”.

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