Nel bilancio di fine mandato dell’uscente presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, si è fatto il punto della situazione in materia di telecomunicazioni, mezzi di comunicazione ,con riferimento a quello televisivo pubblico della Rai, banda larga e diritto d’autore. Il punto di partenza è il dato inconfutabile dello scenario mutato in relazione alle nuove tecnologie che hanno interessato il nostro paese a partire dal 2005, anno di inizio del mandato, ad oggi.
In merito alla questione del diritto d’autore, l’Agcom è stata tra i protagonisti del dibattito sulla garanzia del diritto d’autore online.
Il diritto alla libera circolazione delle informazioni in rete è stato definito dall’Agcom come fertilizzante della società odierna ma al contempo è tenuto a rispettare la normativa in materia (Art. 9 della Costituzione). Continuando su questa direzione, nessun diritto è privo di limiti e dunque anche il diritto alla libera navigazione in rete comporta dei paletti che arginano i confini del pericolo di pirateria informatica. In questo senso si richiede l’intervento del Governo, nell’adozione di una norma interpretativa unica in materia.
«Finché il Governo non adotterà questa norma, noi – almeno in questa consiliatura – non ci sentiremo tenuti alla deliberazione del regolamento, pur così equilibrato, che abbiamo predisposto e messo a punto con ampia consultazione», ha detto Corrado Calabrò. Parole che sono state duramente criticate da Fieg e Confindustria Cultura Italia perché interpretate come un “gettare la spugna sul diritto d’autore”.
Ma l’appello è stato subito raccolto dal Governo. Secondo quanto riporta Milano Finanza il governo ha messo nero su bianco un regolamento che permette di intervenire sulla pirateria web. La norma – “Norme per il contrasto della pirateria informatica” – dovrebbe trovare posto in un prossimo disegno di legge sulle liberalizzazioni bis e prevede pieni poteri all’Agcom per concludere la sua istruttoria e deliberare finalmente il regolamento che punisce chi ruba i contenuti protetti da diritto d’autore (film, musica e informazione) senza pagare e li pubblica poi sul web.
All’Autorità è altresì affidata la risoluzione extragiudiziale delle controversie aventi ad oggetto l’applicazione sulle reti telematiche della legge sul diritto d’autore.
L’Agcom entro trenta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento (e qui sta il problema, perché dovrebbe trattarsi di un disegno di legge che prevede quindi tempi lunghi) adotterà poi “un regolamento che disciplina le procedure di notifica e rimozione dei contenuti in qualunque modo resi accessibili in Italia in violazione della legge sul diritto d’autore”.
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