Il ministro degli Interni Luciana Lamorgese lancia un monito contro le aggressioni ai giornalisti. La titolare del Viminale ha riportato l’attenzione su un tema sentitissimo. Non solo in Italia, anzi. Solo qualche giorno fa, in Olanda, è stato preso a pistolettate un notissimo giornalista tv. Un fatto che ha riportato alla mente il recente omicidio di un altro cronista, avvenuto in un’altra capitale europa, Atene. Anche l’Italia, però, presenta troppi profili in chiaroscuro sulla questione. E le aggressioni, i problemi per chi lavora nell’informazione, sono sempre troppe.
Lamorgese è intervenuta all’Università La Sapienza di Roma. Ha partecipato alla presentazione di un interessante libro sulla criminalità, criminologia e scienze delle indagini ai tempi nostri. Quelli della digitalizzazione. Il ministro ha tuonato contro le aggressioni. E ha detto. “Con il capo della Polizia e il prefetto Rizzi stiamo lavorando con il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa per prevenire e contrastare un fenomeno odioso come quello degli atti intimidatori nei confronti dei rappresentanti della stampa. Facciamo per questo diversi incontri, seguendo con molta attenzione. Importante è che tutte le categorie sentano che le forze di Polizia sono con loro, che lavorano per migliorare quelle che sono le attività che quotidianamente vengono portate avanti”.
Il ministro Luciana Lamorgese ha dunque sottolineato come sia “importante il continuo sviluppo dei sistemi investigativi, affinamento delle professionalità e delle tecniche in modo da corrispondere sempre con maggiore efficacia e maggiore tempestività alle sfide della sicurezza del domani”. Sul versante relativo alla tutela dei giornalisti, Lamorgese è sempre stata impegnata. Un anno fa, presentando i dati sul fenomeno, aveva chiesto ai prefetti di “intensificare controlli e attenzione su un fenomeno in netta ascesa”. E su cui la guarda deve rimanere altissima.
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