Mondadori ha ceduto Bompiani alla casa editrice Giunti per 16,5 milioni di euro, prezzo comprensivo di 5,3 milioni di asset ceduti all’acquirente. L’operazione è figlia delle richieste poste dall’Antitrust a seguito della maxi fusione tra Mondadori e Rizzoli. Per ottemperare alle prescrizioni del garante la casa di Segrate aveva già ceduto Marsilio. Con questa acquisizione Giunti punta ad espandersi nel settore della narrativa con strategie di business che verranno rese note nei prossimi mesi. Nel 2015 Giunti ha fatturato 198 milioni di euro. Conta 1000 dipendenti e 188 punti vendita sul territorio nazionale. La casa editrice fiorentina, tra le più antiche d’Italia, ha già un ruolo di rilievo nel settore dei libri dedicati ai ragazzi, nel quale detiene una quota di mercato pari al 17,5%. Bompiani detiene una quota dell’1,8% nel mercato. Grazie ad essa Giunti arriverà al 9% del mercato. L’ad di Giunti, Martino Montanarini, ha spiegato che sarò rispettata la natura del marchio Bompiani, il quale aiuterà la casa editrice fiorentina a conquistare terreno nella narrativa e nella saggistica. In molti avevano manifestato interesse per la casa editrice fondata da Valentino Bompiani nel 1929. Gruppi italiani come Feltrinelli, De Agostini e il recente La nave di Teseo, ma anche colossi stranieri come Amazon e Harper Collins. La Nave di Teseo nasce proprio da una costola di Bompiani, essendo il risultato delle proteste di molti autori per le recenti operazioni di mercato messe in atto dalla nave ammiraglia Mondadori. Sandro Veronesi, storico autore di Bompiani, ora passato alla Nave di Teseo, ha parzialmente avallato il passaggio di Bompiani a Giunti, ritenuto un male minore rispetto ad una eventuale acquisizione da parte di Amazon. Principale fautore della Nave di Teseo è stato Umberto Eco, il quale aveva espresso il desiderio di riunire le opere Bompiani sotto il nuovo marchio. Non è andata così.