Rcs Libri è ufficialmente di proprietà di Mondadori. Ad annunciarlo è la stessa Rcs attraverso una nota che svela il costo dell’operazione: circa 127,1 milioni di euro. Il raggiungimento di alcuni obiettivi economici sul 2015 potrebbe causare degli “aggiustamenti” del prezzo di circa 5 milioni, mentre è previsto un earn out (una sorta di incentivo vincolato al verificarsi di determinate condizioni economiche) di 2,5 milioni a favore di Rcs.
La divisione libri di Rizzoli, come ha ricordato Cairo nei giorni scorsi, porterà con sé a Mondadori gli asset della società e una cassa puntuale pari a circa 30 milioni di euro. Le attività acquisite da Mondadori hanno registrato lo scorso anno 225 milioni di ricavi, mentre il margine operativo è di 13,6 milioni.
Il gruppo di Segrate festeggia e spiega che l’acquisizione “consente al gruppo Mondadori di compiere un passo decisivo nell’ambito della strategia, perseguita con successo, di focalizzazione sui core business, consolidando la propria posizione competitiva nel mercato italiano dei libri trade e dell’editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale”. L’autorizzazione dell’Antitrust, tuttavia, prevede che Mondadori ceda Marsilio e il ramo d’azienda della casa editrice Bompiani.
Da Rcs sottolineano che l’accordo assicura ampia libertà a tutte le testate del gruppo e la possibilità di continuare ad esercitare un’attività editoriale libraria in linea rispetto a quanto attualmente offerto ai propri lettori. “Rcs MediaGroup mantiene inoltre la titolarità del marchio Rizzoli per tutti gli utilizzi esclusa l’attività libraria”, si legge ancora nella nota.
I dipendenti di Mondadori sono stati informati del via libera dell’Antitrust direttamente da Marina Berlusconi. La presidente racconta che “la Mondadori si è preparata a questa svolta con un lungo e difficile lavoro avviato alcuni anni fa per lasciarsi alle spalle una situazione che si era fatta delicata”.
Conti in ordine e uno sguardo rivolto al futuro, “Mondadori torna a crescere focalizzandosi sulle attività che le hanno consentito oltre un secolo di successi: i periodici e i libri”. La Berlusconi è sicura che questa risulterà un’operazione positiva per l’intera editoria italiana e in definitiva per il nostro Paese.
Ma le rinunce richieste dall’Antitrust a Mondadori non vanno giù alla presidente: “nemmeno in una giornata come questa è possibile dimenticare le rinunce, tanto pesanti quanto ingiuste, che ci sono state imposte, a cominciare dall’alienazione di due case editrici come Bompiani e Marsilio. Ma oggi guardiamo avanti, questa operazione guarda avanti, guarda alle tendenze che stanno contrassegnando la grande editoria a livello mondiale. Crescere è una scelta e al tempo stesso una necessità”.
Vede quindi la luce Mondazzoli, il nuovo colosso del settore librario che raggiungerà una quota di mercato del 40% con una produzione che abbraccia praticamente tutti i generi letterari. E lancia un messaggio importante a tutto il settore: “ci aspetta un lavoro delicato ma entusiasmante affinché l’arrivo di Rizzoli in Mondadori possa dare i risultati migliori per tutti”. Piccoli e medi editori dovranno correre ai ripari? Non è detto, ma di sicuro questo è uno dei passaggi più importanti per l’editoria nel corso degli ultimi anni.
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