“Siamo stati la prima forza politica a comprendere che le regole sanitarie del governo avrebbero trasformato gli “over-the-top” in quasi-monopolisti, anche se di servizio ai cittadini. Come ha detto Giorgia Meloni, chiediamo che il mercato digitale sia tassato in base al numero di accessi sulle piattaforme”.
Lo ha affermato, in una nota, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone che ha spiegato: “Le piattaforme di e-commerce, di intrattenimento e di cloud computing stanno ricevendo un incremento esponenziale di abbonati e clienti. Sono fra le poche aziende che, in questa fase, stanno ottenendo profitti come dicono numerosi report”.
Quindi, Mollicone ha continuato: “La necessità di una web tax per la difesa del mercato digitale nazionale è una proposta storica di Fratelli d’Italia, che ha presentato numerosi atti per migliorare la web tax introdotta dal governo, tra emendamenti e ordini del giorno”.
I motivi alla base delle richieste della destra: “La maggioranza delle aziende multinazionali del digitale non ha una sede fiscale nel territorio nazionale e, nonostante l’introduzione della “web tax” nella legge di bilancio, essa non risolve i problemi di riequilibrio del mercato, anzi li aggrava. Con i nostri emendamenti e i nostri odg abbiamo impegnato il governo a definire il perimetro di fatturazione ai soli ricavi da servizi digitali e con il meccanismo di “rinforzo” dell’istituzione dell’IP fiscale, sempre come richiesto da nostri atti parlamentari, il mercato italiano sarà tutelato dalle incursioni degli “over-the-top”, così da salvaguardare la sovranità digitale nazionale .Posizione su cui è arrivata anche la commissione Europea, tramite il commissario Vestager”.
Quindi l’appello: “I grandi capitali dei “sultani digitali” vanno tassati in maniera equa – e con questo lancio un appello al ministro Gualtieri e al ministro Pisano – salvaguardando il mercato digitale italiano, la legittima concorrenza, anche del circuito radiofonico italiano che sta lanciando una piattaforma propria nazionale, e la situazione occupazionale dei lavoratori di tanti settori.”