“Fratelli d’Italia è da sempre favorevole a maggiori risorse per l’industria audiovisiva ma non vorremmo che con l’introduzione di una percentuale troppo onerosa nelle quote obbligatorie di produzione si possa distorcere il mercato causando difficoltà”. Parole e musica di Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura alla Camera per il partito della destra. Mollicone ha spiegato. “Sulle quote di produzione auspichiamo un intervento del governo fra le legittime esigenze del mercato ed eventuali posizioni dominanti. Fratelli d’Italia vuole sintetizzare le posizioni e, anche per questo, ha chiesto un ciclo di audizioni degli operatori”.
Dunque Federico Mollicone ha spiegato. “Se il sano protezionismo sulla carta sembra una buona politica, rischia di disincentivare gli investimenti. Sfidiamo il governo e il ministro Giorgetti, piuttosto che taglieggiare gli Over the top, a valorizzare la Rai, principale azienda culturale nazionale, così da aiutare la produzione italiana”. Ma non è tutto perché l’esponente dell’opposizione ha aggiunto. “Una disposizione già introdotta nelle due risoluzioni votate all’unanimità in cui proponemmo “RaiPlayPlus”, sul modello pubblico-privato francese o pubblico anglosassone”.
Per l’esponente di Fratelli d’Italia si tratta di una “piattaforma in grado di coniugare tutti i contenuti d’intrattenimento nazionali. Sulla questione radiofonica, chiediamo che sia convocato subito il tavolo con gli operatori al Mise, così da garantire e rimodellare il Tusmar sintetizzando le posizioni nell’ottica dell’interesse nazionale. Sulla direttiva Copyright, riteniamo che la proposta di Google di garantire 200 caratteri sugli estratti sia da bocciare”.
L’opposizione, poi, ha “aperto” alle richieste degli artisti perché si riapra agli spettacoli dal vivo. “Raccogliamo il giusto appello del maestro Mogol che ho sottoscritto per garantire la riaperture di cinema e teatri al massimo della capienza fino al 100%, ne va della sostenibilità economica delle imprese culturali. Il governo non esegua i diktat del Comitato Tecnico Scientifico e dia seguito ai nostri ordini del giorno approvati. Del resto, fummo la prima forza politica a chiederlo: Franceschini e il governo seguano gli indirizzi del Parlamento, come prevede la Costituzione”.
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