“Nel corso delle audizioni in commissione Cultura sulla commissione d’inchiesta sulla disinformazione abbiamo posto a Facebook la necessità di una regolamentazione dell’algoritmo dei social network che possa coniugare la libertà d’espressione e di stampa, così da garantire la sovranità digitale nazionale. Le risposte di FB sono state vaghe e non documentate”. Lo ha affermato in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone che ha aggiunto: “Facebook ha riconosciuto che, dopo i casi del giornalista Giustino, degli account su cui è stata recentemente emessa una sentenza di rigetto di un ricorso e sugli errori dell’intelligenza artificiale, è necessaria l’emanazione di una legge quadro sulla sovranità digitale, che faccia rispettare la legge italiana alle piattaforme digitali, vere e proprie nazioni digitali”.
Ma non è tutto: “Facebook riconosce finalmente che l’inquietante sospensione dell’account di Giustino per aver criticato il governo autoritario di Erdogan è stata un errore, dove sul fatto avevamo presentato anche un’interrogazione col collega Sensi, su cui aspettiamo ancora una risposta”.
Un altro tema caldo è quello relativo alla lotta alle fake news. E Mollicone ha affermato: “La scelta dei fact-checker deve essere fatta nel segno della neutralità e dell’indipendenza: nonostante questo, Facebook ha scelto, nel progetto Facta, si è affidata a “Pagella Politica”, che partecipa all’imparziale task force sulle fake news alla Presidenza del Consiglio e che spesso ha attaccato componenti dell’opposizione politica. Ci chiediamo, quindi, se realmente Pagella Politica sia terza e neutrale politicamente. Servono, come abbiamo detto in audizione incalzando Facebook, regole nuove per affrontare la “piazza” pubblica dei social network, altrimenti si rischia – come avvenuto – un’inedita forma di compressione dei diritti fondamentali garantiti in materia di libertà di stampa e d’opinione, con cancellazioni di account, anche giornalisti, senza adire le sedi giudiziarie od ordinistiche”.
Quindi l’auspicio: “Le condizioni d’uso delle piattaforme sono confliggenti con le costituzioni nazionali. Ci auguriamo che Facebook possa, come ha detto in audizione, garantire questi diritti fondamentali armonizzando le proprie condizioni d’uso alle leggi nazionali, garantendo anche il diritto d’autore e i diritti connessi”. E infine un passaggio sulla web tax: “Abbiamo posto, infine, la necessità di una web tax nei confronti delle piattaforme digitale che possa, finalmente, ristabilire un meccanismo fiscale equo nei confronti degli “over-the-top” che, spesso, con complessi e bizantini strumenti, riescono ad eludere i tributi nazionali.”
C
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…