Fratelli d’Italia ha chiesto all’Agcom di impegnarsi sul fronte della libertà in rete. In una nota, il capogruppo in commissione Cultura, Federico Mollicone, ha spiegato: “Il parlamento prima della chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, era intento a legiferare sulla costituzione di una commissione d’inchiesta sulla disinformazione online, in cui Fratelli d’Italia propone l’adeguamento delle normative delle piattaforme digitali alle norme costituzionali in materia di libertà d’espressione e di libertà di stampa al fine di evitare forme patologiche di censura preventiva, come avvenuto in alcuni casi anche con account giornalistici”.
E quindi: “Abbiamo chiesto al presidente Agcom Cardani se non ritenga necessaria una riforma dell’Autorità in questo senso, per affrontare le sfide della contemporaneità come l’intelligenza artificiale e la regolamentazione degli algoritmi e del loro sviluppo. Inoltre, abbiamo posto dubbi sulla terzietà e indipendenza di Pagella Politica come fact-checker di FB, dato che spesso ha attaccato leader politici come Giorgia Meloni e il direttore è coinvolto nell’illegittima task force del governo sulle fake news”.
Mollicone ha aggiunto: “La proposta prevede, infine, la necessità di un controllo sull’azione di guerra informativa di Stati esteri o organizzazioni criminali o terroristiche che, come ha rimarcato il Copasir. Proprio in questi giorni, un’analisi di Alkemy per Formiche ha rivelato un operazione senza precedenti della propaganda cinese sugli aiuti per il coronavirus. Quasi la metà dei tweet con l’hashtag #forzaCinaeItalia è opera di bot, i robot che rilanciano automaticamente dei messaggi sui social network”.
Infine la conclusione: “Tema che solleveremo nel corso dell audizione del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza. C’è bisogno di prudenza sui temi delle fake news, per evitare che si degeneri in uno scenario da 1984.”