Moles a tutto campo: il sottosegretario all’editoria parla di fake news, promette che entro quindici giorni sarà convocato il tavolo per l’equo compenso e fa il punto sull’Inpgi. Giuseppe Moles è intervenuto quest’oggi al convegno “La formazione nel settore editoriale” organizzato dall’Uspi nell’ambito del corso di alta formazione Editoria 4.0. L’incontro si è tenuto a Palazzo Giustiniani a Roma. L’esponente di governo si è a lungo soffermato sui temi all’ordine del giorno nel dibattito. E a pochi giorni dalla protesta promossa dalla Fnsi ha messo sul tavolo le iniziative che intende promuovere.
A cominciare dal futuro dell’Inpgi. L’autentico convitato di pietra di ogni discussione relativa al futuro e allo sviluppo della stampa e dell’informazione italiana. Il sottosegretario ha pronunciato parole nette. “Noi ospitiamo nel nostro dipartimento il tavolo tecnico dell’Inpgi, domani ci sarà la quarta riunione di questo tavolo. Il senso di questo tavolo è verificare tutte le condizioni tecniche per trovare una soluzione che consenta, non tanto all’ente Inpgi ma a tutto ciò che rappresenta, il futuro”. Quindi ha concluso. “Ovviamente la delega precipua riguarda i ministeri vigilanti, quindi il ministero del Lavoro e in parte il Mef. Ma credo che il senso di questo comitato tecnico sia quello, da parte della presidenza del consiglio e del Dipartimento, di cercare di esplorare ogni possibile soluzione”.
Per quanto riguarda la vexata quaestio dell’equo compenso, Moles ha dato appuntamento fra due settimane. “Di qui a breve, ma riteniamo di poterlo fare al massimo entro quindici giorni, come promesso, convocherò il tavolo sull’equo compenso”. Dunque ha proseguito. “Noi abbiamo già avuto delle interlocuzioni con tutti gli attori interessati e abbiamo chiesto loro di cominciare a lavorare, in questo intervallo di tempo. Per approntare delle loro proposte, magari attualizzate nel tempo, che possano essere oggetto di presentazione e di discussione già alla prima convocazione del tavolo. Questo per evitare che una prima riunione fosse totalmente inutile”.
Il sottosegretario ha puntato le fake news. E ha affermato. “In questo momento e lo abbiamo vissuto tutti, non si può prescindere quando ragioniamo di nuova editoria e di come rilanciare una nuova idea del sistema editoriale, non possiamo prescindere da quelle che sono le problematicità, le criticità. Una di queste è fondamentale, quella delle fake news, della disinformazione”. E ha continuato. “Come una piramide, dalla disinformazione noi abbiamo tutta una serie di metastasi che riguardano tutti i settori anche del sistema editoriale italiano. E che possono da un lato danneggiare economicamente l’impresa in quanto impresa, ma dall’altro quello che mi preoccupa di più è che ormai essere un giornalista, essere un professionista e svolgere correttamente il proprio ruolo egregiamente non conta assolutamente più nulla, anzi…”.
Per Moles però “la disinformazione non è soltanto falsa notizia, ma è l’anonimato sul web, è il linciaggio mediatico, è purtroppo in alcuni casi l’istigazione”, talora al suicidio. Il sottosegretario ha proseguito. “Dalla disinformazione dipende tutto, ormai non c’è più differenza tra la professionalità di un grande giornalista con la notizia certificata rispetto ad un’altra scritta o commentata da chissà chi”. E conclude: “Io assicuro, non solo la mia disponibilità o del Dipartimento a costruire insieme una riflessione attraverso degli incontri, ma credo che sia necessario costruire insieme una campagna di comunicazione istituzionale contro le fake news e la disinformazione. E per l’utilizzo corretto del mondo digitale”.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…
View Comments