Il Rapporto Auditel ha fotografato il cambiamento nel modo di fare tv e di percepirla e utilizzarla da parte degli spettatori. La televisione resta il medium più seguito e ritenuto affidabile dai cittadini, che ancora non riescono a fidarsi del tutto del web, dove si trova praticamente tutto e il suo contrario, con l’enorme rischio di incappare nelle ormai famigerate fake news. Una sorta di “oro” informativo da riscoprire e anche da sviluppare, però, per ottenere anche qui un’evoluzione.
La pandemia, dunque, ha imposto un salto di qualità anche al mezzo ormai tradizionale della tv. E, dunque, sarà necessario che le reti e le infrastrutture a servizio del mezzo televisivo subiscano un importante restyling grazie alle nuove tecnologie.
Ne è convinto il sottosegretario all’Editoria,il forzista Giuseppe Moles, che nella giornata di ieri ha commentato proprio in questo senso il rapporto annuale Auditel: “Nell’ultimo anno la digitalizzazione a causa della pandemia ha registrato un balzo in avanti, tuttavia sono emersi anche i problemi infrastrutturali su cui ora serve una maggiore riflessione da parte delle istituzioni. E’ evidente che l’avvento delle nuove tecnologie ha portato nuove esigenze, nuove economie, nuove infrastrutture e nuove modalità di fruizione delle informazioni e dei contenuti, passando da un’informazione generalista a un’informazione proattiva, sempre più settoriale, tematica, imponendo anche il ripensamento della classificazione dello share e della competitività”.
Moles ha dunque fatto notare che: “L’ultimo anno, connotato dalla pandemia, ha accentuato la necessità di un arricchimento di contenuti e delle possibilità, mettendo però anche in evidenza i limiti infrastrutturali esistenti, circa la possibilità di accedere alla rete e restare connesso al mondo. Come reagisce il legislatore? Certamente, la tecnologia non può che continuare ad essere più veloce della norma. Ogni novità in un paese con diritto codificato, dunque con processi lenti di adeguamento alle esigenze nuove, sconta qualche ritardo. Questo non va visto solo come una difficoltà ma anche come opportunità. L’essere più lenti può portare una maggiore riflessione, analisi dei contesti, per fornire soluzioni realmente adeguati ai problemi”.
Sarà dunque fondamentale ipotizzare interventi ed investimenti da inserire nel Pnrr: “Il Recovery plan e’ una grande occasione per il rilancio del settore dell’Editoria dopo la pandemia”, ha detto il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles: “La pandemia ha accentuato la crisi del settore dell’Editoria, che era già in crisi, ma ora c’è una grande occasione. Ho portato avanti una serie di strumenti che sono presenti nel decreto Sostegni. Dall’altro lato dobbiamo cominciare a programmare attraverso il Pnrr tutto ciò che servirà per accompagnare l’intero sistema nel nuovo mondo”.