Secondo il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles il pluralismo è un interesse nazionale. Pertanto va assolutamente difeso e incentivato. Lo ha affermato ieri all’aperitivo digitale organizzato da SocialCom, Jump e Kleos a cui è intervenuto insieme al direttore del Tg1 Monica Maggioni. Per Moles: “La buona informazione non è un prodotto qualsiasi, non può essere paragonato a pere e mele. Il sostegno a un pluralismo informativo è un interesse nazionale oltre che una garanzia per qualsiasi democrazia. Il compito di politica e istituzioni deve essere quello di accompagnare i cittadini verso la corretta informazione”.
Per il sottosegretario: “L’importanza di una corretta informazione e la lotta alle fake news sono divenuti ancora più importanti con la pandemia, così come oggi diviene fondamentale la difesa dagli attacchi informatici. Il dovere di un governo è quello di fornire a un cittadino le competenze per distinguere tra buona e cattiva informazione, faremo una campagna per l’uso consapevole dei nuovi media”. Dunque ha colto il destro per passare al tema, fondamentale, del digitale che per il sottosegretario “non è un nemico ma il punto sta nell’uso che se ne fa” Una considerazione a tutta prima banale eppure incontrovertibile, gli strumenti digitali si possono usare in modo positivo o negativo.
Nel caso specifico, Moles si è intrattenuto sulla disinformazione: “Come governo ci siamo posti il problema dell’importanza di una corretta informazione e del contrasto alle fake news. Fake news contro cui il digitale stesso può essere una risorsa visto che ci consente di verificare le informazioni. Sempre a patto che se ne faccia un uso consapevole”. Quindi ha proseguito: “Ed in questo il dovere di un governo è fornire gli strumenti affinché ogni utente possa verificare quanto gli viene proposto sui canali digitali. A riguardo, il sottosegretario, dopo aver rimarcato la grande fiducia negli addetti ai lavori del settore”. Moles ha dunque confermato l’avvio di una “campagna contro la disinformazione e sull’uso consapevole”” degli strumenti digitali.
Dunque il sottosegretario Moles ha ribadito quello che ormai va dicendo da alcuni mesi. In primo luogo che il pluralismo è un valore fondamentale, quello che distingue – sostanzialmente – una democrazia da un altro tipo di regime. E che perciò va tutelato. Insieme a questo, però, va depurata dalle scorie delle bufale l’informazione che corre soprattutto sul digitale. Un’agenda che pare semplice ma in realtà nasconde temi complessi come sanno benissimo gli operatori e gli editori.
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