Il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles ha chiesto al governo e alla politica “uno scatto in avanti” per evitare il disastro economico paventato dai piccoli imprenditori, in particolare dalle categorie che sono scese in piazza nei giorni scorsi e da quelle che da tempo alzano appelli alle istituzioni.
Moles, che ha condannato le violenze di piazza a Roma, ha spiegato: “La violenza ingiustificabile di pochi infiltrati e facinorosi ha purtroppo oscurato il grido di dolore delle categorie che ieri hanno protestato; è un forte segnale di disagio, questo, che non può essere ignorato, poiché è la spia di un malessere crescente che la politica deve saper comprendere e contenere”.
Dunque ha messo sul tavolo la sua proposta: “Occorre fare uno scatto in avanti, serve subito un nuovo scostamento di bilancio da almeno 20 miliardi per dare ossigeno alle categorie colpite dalle chiusure e per offrire al contempo un segnale di speranza agli italiani con un ‘tagliando’ di metà aprile”.
Per il sottosegretario all’Editoria: “Se e dove i dati epidemiologici lo permetteranno andranno subito valutate e quindi programmate delle riaperture, sempre nel pieno rispetto delle misure anti covid; con sostegni reali alle attività in sofferenza e restituendo ai cittadini la possibilità di intravedere il ritorno alla normalità ci si potrà rialzare e si eviteranno tensioni sociali”.
Intanto un altro problema si affaccia, e non da poco, sullo scenario dell’editoria già colpita non soltanto da una crisi ormai strutturale, aggravata e non poco dalla pandemia Covid: l’aumento dei costi delle materie prime denunciato dagli operatori dell’editoria scolastica. Un fatto che ha spinto il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, a chiedere impegno in prima persona all’Antitrust e al Ministero dello Sviluppo Economico. In una nota pubblicata sui social, Anzaldi ha tuonato: “L’Antitrust e il ministero dello Sviluppo Economico vigilino sugli aumenti indiscriminati dei prezzi delle materie prime e dei prodotti in un settore strategico e di servizio pubblico come quello dell’editoria scolastica. Alcune segnalazioni mostrano a danno degli editori aumenti ingiustificati addirittura dell’8% da una settimana all’altra, ad esempio sulle carte grafiche”. E dunque ha aggiunto: “Si rischia di assestare un colpo pesantissimo ad un settore già fortemente provato, con il danno che alla fine potrebbe ricadere anche sulle famiglie. Dopo i costi rimasti inalterati per Tari, Tasse, affitti, utenze, ancora un fardello sulle aziende, e’ urgente che gli organi di vigilanza e le istituzioni intervengano. Il ministero dell’Istruzione farebbe bene a sollecitare indagini e sorveglianza”.
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