Il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles annuncia la strategia del governo per sostenere l’editoria e per farlo con l’obiettivo di superare, una volta e per tutte, la crisi strutturale che da anni azzanna alla gola il settore.
La pandemia Covid, come fin troppo noto e non solo agli addetti ai lavori, ha notevolmente aggravato il quadro della crisi dell’editoria. Ora la strada, indicata da molti, è quella di fare della iattura un’opportunità decisiva per il rilancio dell’intero mondo dell’informazione. Non solo per una questione economica, di valore rilevantissimo tanto in termini di giro d’affari quanto di occupazione diretta e di indotto, ma soprattutto per la tenuta democratica del Paese che, come ha ricordato pochi giorni fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio d’auguri rivolto allo storico e prestigioso quotidiano emiliano de La Gazzetta di Parma, ha sottolineato come, in questo momento storico, sia necessario un giornalismo attivo per tenere viva la democrazia in Italia.
Moles, intervistato da Repubblica, ha svelato la strategia che intende perseguire per dare nuovi orizzonti all’editoria e ha spiegato: “Ritengo di avere il dovere di accompagnare l’ editoria italiana nel processo di digitalizzazione già avviato. Su due binari paralleli: l’ aiuto immediato e quello di medio-lungo periodo che dovrà portare alla trasformazione del sistema. E questo perché l’ innovazione tecnologica viaggia molto più velocemente degli iter normativi”. E dunque ha aggiunto: “Sto lavorando a un complesso di norme che garantiscano aiuti alle aziende nell’ anno in corso, da inserire in uno dei prossimi provvedimenti di spesa. Anche grazie allo scostamento di bilancio che noi di Forza Italia abbiamo sollecitato e ottenuto. È il famoso binario dell’ aiuto immediato”.
Secondo Moles: “Si dovrà ragionare nel breve periodo di un rilancio delle imprese editoriali valutando anche prepensionamenti e nuove assunzioni, sempre in un’ ottica di sistema futuro. Il mondo è cambiato, causa pandemia, le aziende editoriali devono essere messe nelle condizioni di farvi fronte ma con la tutela occupazionale”. Sulla vexata quaestio relativa alla presenza dell’editoria nel piano del Recovery Fund, il sottosegretario ha affermato: “Questa potrebbe essere una soluzione. Se così non fosse, troveremo gli strumenti normativi capaci di dare le risposte che servono”.
Il sottosegretario all’Editoria si era anche soffermato su due questioni fondamentali (e intrecciate) per il futuro del settore. E cioé il recepimento della direttiva comunitaria relativa alla normativa che regola il copyright e il diritto d’autore e, di conseguenza, la lotta serrata alla pirateria del web e, inoltre, la trattativa da intessere con i cosiddetti Over The Top per riconoscere emolumenti agli editori. Su quest’ultimo fronte, e in particolare sugli ultimi accordi intessuti da Google con alcuni editori italiani (progetto Showcase su tutti), Moles ha affermato: “Se questi accordi in linea di principio simboleggiano una disponibilità a collaborare per giungere a soluzioni condivise, sono assolutamente apprezzabili. Nello stesso tempo, ritengo che sia compito del governo accompagnare tutte queste ipotesi di collaborazione affinché non si trasformino in un ostacolo o in un elemento di squilibrio dell’ intero sistema”.
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