D’altra parte, è il rischio del mestiere di giornalista o, per dirla alla Sergio Lepri, la medaglia per chi fa libera e buona informazione. Ma questa volta il direttore Giusi Cavallo e i suoi collaboratori devono fare i conti con una realtà che va ben oltre le aule di tribunali: da due mesi sono oggetto di minacce di morte. Minacce che si estendono anche ai propri familiari, compreso i bambini. È la stessa Cavallo a rivelarlo sul web, ripercorrendo ogni singolo episodio: il 2 novembre scorso, un individuo, sceso da un’auto alla cui guida vi era un’altra persona, ferma per strada uno dei giornalisti della testata, Michele Finizio, e lo minaccia di morte. L’11 novembre, due individui, forse gli stessi, fermano nuovamente Finizio e gli rivolgono ulteriori minacce. Il giornalista decide di denunciare l’accaduto alla Procura della Repubblica di Potenza, aggiungendo nella denuncia altri diversi e più trascurabili episodi accaduti nell’anno precedente. Il 19 novembre Finizio scopre che la sua auto è stata danneggiata da ignoti i quali hanno segnato, probabilmente con un oggetto di ferro, 7 croci sul cofano posteriore e anteriore. Finizio torna in Procura a fare un’integrazione di denuncia. Il 24 dicembre scopre che, sempre ignoti, hanno segnato altre croci sulle fiancate destra e sinistra dell’auto. Nuova integrazione di denuncia e rilievi della scientifica. Il 2 gennaio scorso è il direttore Cavallo ad essere preso di mira: sulla sua auto spuntano due croci segnate sul cofano e alcune sulla fiancata laterale destra, all’altezza dello specchietto. Nello stesso giorno la redazione di Basilicata24 trova infilato sotto la porta della sede un messaggio di gravi minacce per il giornalista Eugenio Bonanata. Anche in questo caso ci sono immagini di croci. Il 4 gennaio, di ritorno da una cena, Cavallo trova incise altre 3 croci sulla sua vettura. «A quel punto – scrive il direttore nel suo editoriale – chiamiamo il 112, arriva una pattuglia della Polizia. Il lunedì successivo sporgo nuova denuncia ad integrazione della precedente. Ancora rilievi della scientifica». L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale al 23 gennaio quando Cavallo trova, sotto la sua auto, una busta contenente un inquietante messaggio di minacce contro di lei, contro Finizio e contro tutti i collaboratori di Basilicata24. Ma in questa stessa lettera c’è l’elemento che inquieta più di tutti: l’annuncio di «attenzioni» che saranno rivolte ai bambini a loro vicini. «Non ci intimidiscono le minacce. Anzi – tuona Cavallo – ci incoraggiano a continuare. Non abbiamo mai voluto rendere pubblici questi episodi, ma forse adesso è il caso. Perché i bambini non si toccano». (corriere del mezzogiorno)
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…