Il ‘milleproroghe’ alla Camera viaggia spedito verso una blindatura. Fonti di governo hanno riferito che, dati i tempi strettissimi, non c’è spazio per modifiche. L’approdo in Aula è previsto per lunedì prossimo, 22 febbraio, e il decreto deve essere convertito in legge entro domenica 28.
Dopo il passaggio in Senato, sono rimasti irrisolti alcuni ‘nodi’ che hanno provocato malumori anche all’interno della maggioranza, a partire dalla norma della Finanziaria 2010 che pone un tetto ai contributi per l’editoria e che di fatto cancella il diritto soggettivo: a Palazzo Madama era stato presentato un emendamento bipartisan per far slittare la misura ma, complice anche la fiducia posta dal governo sul testo in Aula, non c’è stato nulla da fare. Ieri, la commissione Attività Produttive della Camera ha dato parere “positivo” al testo chiedendo però alle commissioni di merito, la Bilancio e la Affari costituzionali, di valutare una proroga dell’entrata in vigore della stretta sull’editoria. E ben 276 deputati, tra Pdl, Pd e Udc, hanno fatto un appello in questo senso.
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