La norma, che dovrebbe correggere la stretta ai giornali di partito e delle cooperative sospendendo per il 2010 i tagli, dovrebbe essere inserita nel decreto milleproroghe all’esame dell’Aula della Camera, ma mentre è in corso la discussione generale sul provvedimento, il testo dell’emendamento non è stato ancora concordato. I tempi stringono perché il decreto scade il 28 febbraio, e ipotizzando una modifica a Montecitorio il testo deve necessariamente tornare al Senato.
Il tema è stato all’attenzione, ieri sera, del Comitato dei nove, dove però non si è raggiunto un accordo. Il problema da risolvere è quello che pone il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, relativo alla copertura che sarebbe insufficiente. Una soluzione che si era profilata, e che vedeva d’accordo il titolare dell’economia, avrebbe previsto la proroga di un anno dei contributi diretti come attualmente vengono erogate, con l’onere ripartito, e scaglionato in diversi anni, tra le testate titolari di contributi indiretti. Ma questa strada è stata bocciata. Al momento il governo, in particolare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, e la maggioranza sono al lavoro per individuare altre soluzioni.
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