Microsoft unisce le sue forze con i produttori di cellulari Htc, Nokia e Sony Ericson, depositando una richiesta presso l’European Community Trademark Office atta a contestare i diritti esclusivi del marchio “app store” registrato dalla Apple in Europa.
Insieme ai nuovi alleati, ed una richiesta simile presentata da Amazon.com lo scorso mese, la casa di Redmond sostiene che il nome brevettato nel 2008 dall’azienda di Cupertino presso l’Us Patent and Trademark Office nel 2008 (che ha dato una prima approvazione proprio quest’anno), risulti essere troppo generico tanto da non poter essere concesso ad una singola azienda. Nel reclamo presentato a marzo presso l’ufficio brevetti Usa, la Microsoft avrebbe addirittura allegato la consulenza di alcuni linguisti avvaloranti la tesi secondo cui i nomi “app” ed “app store”, che la Apple utilizza con le rispettive maiuscole, sono una parte troppo comune del linguaggio per giungere a definire un marchio. Non è dello stesso parere l’azienda incriminata, che avrebbe risposto alla questione, presentando altrettanti pareri di esperti. Certo è che se la competitività tra gli oligopoli della tecnologia e della distribuzione arriva a schierare squadre di linguisti, oltre che una mega alleanza tra i maggiori produttori di telefonia contro l’opportunità o meno dell’assegnazione esclusiva di un nome, sembrerebbe che l’”innovazione”, per poter vendere, debba aggrapparsi anche al più minuzioso appiglio formale.
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