Secondo le anticipazioni di diversi media americani (da Bloomberg a The Verge e Los Angeles Times ), parte oggi una campagna pubblicitaria che invaderà stampa, televisione e Internet con annunci caratterizzati dalla parola «Scroogled! » nei colori del logo rivale, che l’azienda di Redmond diffonderà per dimostrare che la maggior parte delle persone non è consapevole del fatto che i fornitori di servizi di posta elettronica, come Google appunto, possono analizzare il contenuto dei messaggi per far apparire avvisi commerciali personalizzati.
Se Gmail fosse un prodotto fisico, un’azione del genere equivarrebbe a mettergli sopra un adesivo con scritto «Attenzione: Google è bieco», ironizza il New York Times , una strategia che i sostenitori di Mountain View ritengono l’ultima risorsa di una società schiacciata dalla competizione.
Ma la privacy è un vero problema. Microsoft insiste da tempo nel sostenere che i clienti di Google non capiscono il modo in cui i loro dati personali vengono utilizzati e dichiara che il suo servizio di posta Outlook.com , presentato a luglio per sostituire la posta gratuita di Hotmail, non esegue scansioni per scopi di lucro, ma solo come parte del processo di filtro antispam.
In risposta, Google spiega che gli algoritmi automatici servono a mantenere gratuiti i suoi servizi e assicura che le informazioni non sono lette da occhi umani: «la pubblicità permette a Google e a molti siti di continuare a offrire servizi gratuitamente – dice Chris Gaither, un portavoce di Google – Lavoriamo sodo per fare in modo che gli annunci siano sicuri, non invadenti e pertinenti».