Microsoft deve a Gedi poco meno di 800mila euro: a tanto ammonta il “conto” dell’equo compenso per le pubblicazioni su Bing degli articoli giornalistici delle testate dell’ex gruppo L’Espresso. L’importo è stato quantificato dall’Agcom. Microsoft dovrà pagare Gedi 335.330 euro per il 2021 e 393.510 euro per l’anno successivo. L’autorità ha utilizzato parametri differenti rispetto a quelli proposti dal gruppo editoriale. Che se ne è lamentato: “Malgrado l’Autorità abbia applicato modalità di calcolo dell’equo compenso diverse da quelle proposte dal Gruppo, giungendo dunque a stabilire un ammontare inferiore a quello richiesto – si legge in una nota – Gedi accetta la decisione dell’Agcom ed esprime soddisfazione per l’affermazione di un principio che da anni ha sostenuto e difeso in ogni sede, l’obbligo di riconoscere il valore dei contenuti editoriali, come statuito dai legislatori europei e italiani”.
In casa Gedi già sognano di fare da apripista per tanti altri: “Gedi ritiene che questa decisione potrà avere una portata più ampia, tale da recare benefici all’intero comparto editoriale italiano, rafforzando altresì il pluralismo delle fonti informative e la qualità del servizio offerto ai lettori”. Esulta l’amministratore delegato Maurizio Scanavico: “La delibera Agcom rappresenta un passaggio fondamentale di un percorso iniziato anni fa e premia la coerenza con cui Gedi ha affermato il diritto di ricevere un compenso davvero equo per l’utilizzo dei propri contenuti digitali. Forte di questa decisione stabilita dall’Autorità, intendiamo ora darvi esecuzione, aprendo al contempo trattative specifiche con le rimanenti piattaforme che operano sul mercato italiano”. Una buona notizia. Ma non basta. C’è tanto da fare per rimettere le cose a posto. E la speranza è che non siano solo i grandi (e potenti) gruppi a riuscire a ottenere la giusta mercede. Ma che anche i piccoli (da cui spesso i grandi “prendono” notizie dai territori) possano avere accesso ai ristori.
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