L’Assemblea dei Redattori di Metro dichiara altri due giorni di sciopero per mercoledì e giovedì a seguito dell’esternalizzazione da parte dall’Editore di numeri/inserti speciali a un service di sua proprietà e delle gravi accuse da lui mosse con la sua ultima risposta ufficiale. Metro ha sempre prodotto speciali rispetto ai quali la Redazione è sempre stata coinvolta in diverso modo ma sempre nel rispetto del Contratto nazionale di lavoro. La situazione è mutata dopo l’attivazione dell’ultimo contratto di solidarietà difensiva (novembre 2014) che impone alla redazione la diminuzione del 30% delle ore lavorate e un grosso sacrificio economico. Sacrificio che i giornalisti hanno accettato per permettere all’Azienda che si definiva in crisi di riprendere un ciclo economico positivo, individuando nuove forme di reddito. Da allora, mentre i lavoratori erano tenuti a casa e si chiudevano tre edizioni (Genova, Firenze e Bologna), il numero degli Speciali/Inserti si è moltiplicato a dismisura, anche in quelle città “eliminate” per mancanza di pubblicità. Tanto da arrivare a creare un vero “giornale parallelo” (circa 15/20 numeri al mese) confezionato non dalla redazione, ma da un service esterno di proprietà dello stesso Editore. Per non parlare delle pagine inserite direttamente nel nostro quotidiano firmate dallo stesso service. I giornalisti di Metro, ben contenti che l’Azienda abbia potuto trovare un nuovo filone di finanziamento e un nuovo mercato pubblicitario, hanno sempre e solo chiesto all’Editore di poter lavorare su questi nuovi speciali a fronte di un abbassamento della percentuale di solidarietà. Richiesta sempre negata. L’Assemblea dei giornalisti, è quindi costretta a bloccare di nuovo le uscite del quotidiano, ben conscia del sacrificio che ciò comporta, col solo fine di tutelare il proprio lavoro, sempre più esternalizzato al service perché ritenuto “più economico”.
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