Grosso guaio per Mark Zuckerberg: l’Ue ha aperto una procedura d’inchiesta su Meta, in particolare Facebook e Instagram, rimproverando al colosso social di non tutelare abbastanza i bambini. Che, dall’utilizzo dei social, potrebbero uscire malconci, avviati alle dipendenze e a disagi di natura psichica non indifferenti. Si prospetta una stangata per Zucky che, solo qualche settimana fa, aveva festeggiato il suo 40esimo compleanno regalandosi un favoloso yacht costruito, in origine, per un oligarca russo.
L’Ue, secondo quanto ha riferito la portavoce Johanna Bernsel, nutrirebbe dubbi sulle spiegazioni offerte dalla stessa Meta sulla materia. In pratica, secondo Bruxelles, gli esperti di Zuckerberg non avrebbero dato all’Unione europea informazioni rassicuranti né spiegazioni complete sugli effetti dell’esposizione ai social da parte dei bambini. Nel mirino anche gli strumenti di verifica dell’età che, per l’Ue, potrebbero non essere né ragionevoli, né affidabili, né proporzionali. In pratica, se ci sono, non dispiegherebbero alcun effetto.
Il tema grande è, inoltre, legato all’algoritmo che indurrebbe gli utenti, in particolare i più fragili proprio come i bambini, a passare più tempo possibile sui social. Considerando che i social guadagnano dalle interazione e dal tempo passato, è fondato il timore nutrito dagli esponenti dell’Ue che Meta tenti di indurre a restare quanti più minuti è possibile a vedere reel, filmati e immagini. L’algoritmo sfrutterebbe il cosiddetto effetto conigliera per invogliare tutti, anche i bambini, a restare a scrollare video e filmini.
Infine, nel mirino dell’Ue anche gli obblighi che discendono a Meta dalla Dsa, in particolare quelli legati a privacy, sicurezza e protezione per i bambini, in particolare per quanto riguarda le impostazioni predefinite sulla privacy per i minori come parte della progettazione e del funzionamento dei sistemi di raccomandazione. Insomma, si prospetta un problema grosso per Meta. Anche perché l’istruttoria non sarà soggetta a limiti di tempo. L’Ue, una volta tanto, vuol fare le cose per bene.
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