Mercoledì, all’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, in occasione della presentazione di uno studio elaborato da Libertiamo.it (“Privatizzare la Rai. Conviene, è giusto, si può”) Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova, capogruppo e vice-capogruppo vicario di FLI alla Camera, presenteranno alla stampa i contenuti della proposta di legge che ridisegna il servizio pubblico radiotelevisivo.
“Si tratta di una proposta di privatizzazione vera, che supera la Legge Gasparri e punta a garantire il servizio pubblico attraverso altre forme rispetto a quelle attuali”, spiega Della Vedova che muove il proprio ragionamento da un dato di fatto: la Rai, per come è strutturata oggi, è destinata a soccombere davanti le impetuose trasformazioni tecnologiche e digitali che riguardano il mercato della produzione e della distribuzione dei prodotti audiovisivi. “L’azienda di viale Mazzini non potrà mai essere la Bbc perché nel suo Dna è presente la politica. Fino a che la Rai era un’azienda monopolista e il mercato era fermo andava tutto bene. Adesso non è più così”.
“Oggi la privatizzazione completa dell’azienda consentirebbe al Tesoro di incassare una cifra stimabile in via prudenziale attorno ai 4,5 miliardi di euro – dichiara l’esponente Fli -. E l’abolizione del canone garantirebbe agli italiani una diminuzione della pressione fiscale”. Tutto questo senza la scomparsa del servizio pubblico: “pensiamo che si debbano individuare una serie di trasmissioni di servizio pubblico che i privati dovranno comunque garantire e che dovranno essere finanziate con un fondo che non dovrà pesare sui contribuenti. Su questo aspetto del finanziamento studieremo quale potrebbe essere la soluzione migliore”.
Antonietta Gallo