Riappare il segno “meno” nel mercato del libro italiano, l’editoria libraria, dopo un lungo e costante percorso di crescita, fa segnare un calo. La vendita di libri e prodotti editoriali, per i primi tre mesi di quest’anno, è in flessione. Lo ha riferito l’Associazione italiana degli editori. In una nota in cui ha mostrato i numeri inerenti l’andamento economico del settore. Le cifre sono importanti e debbono far riflettere. Perché gli italiani hanno iniziato a comprare meno libri dopo aver letteralmente affollato le librerie dall’inizio della pandemia in poi. Resta però un dato positivo: rispetto a due anni fa, anche se in calo sull’anno, le vendite rimangono comunque alte.
I numeri relativi al mercato del libro sono eloquenti. E si inseriscono nel solco del quadro di crisi che vive l’intero settore. Crisi acuita da situazioni contingenti, su tutte quella relativa alla guerra tra Russia e Ucraina. Che ha complicato la situazione relativa alle forniture, con l’impennata nei prezzi di materie prime come la carta e soprattutto l’energia. Al punto che, nelle scorse settimane, il settore dei grafici aveva ventilato conseguenze disastrose se le istituzioni non avessero fatto subito qualcosa.
Secondo gli studi e le rilevazioni di Aie, il primo trimestre di quest’anno ha fatto registrare una flessione del 3,7 per cento sulla vendita di romanzi e saggi di editoria varia. Calano del 2,3 per cento le copie vendute rispetto allo stesso periodo del 2021. Che però aveva fatto registrare, nello stesso momento dell’anno, dati lusinghieri di crescita. Le vendite a prezzo di copertina nelle prime dodici settimane sono state pari, infatti, a 364,7 milioni di euro, le copie vendute 24,332 milioni. Per Aie “si sono persi a valore 14 milioni di euro e 575mila copie vendute rispetto al 2021”.
Il dato di marzo è eloquente. Secondo gli editori, solo in un mese si sarebbero persi il 2,9 per cento a valore e l’1 per cento a copie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite “sono state pari a 118,1 milioni e le copie 7,860 milioni (rispetto al marzo 2021 si sono persi rispettivamente 3,6 milioni a valore e 82mila copie)”. Ma c’è comunque un dato positivo. Per l’Aie, infatti. “Rispetto ai primi tre mesi del 2019, le vendite sono in crescita del 18,9 per cento a valore e del 19,5 per cento a numero di copie, ovvero 58,1 milioni di euro in più e 3,971 milioni di copie in più rispetto al periodo corrispondente del 2019”.
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