Mentana, storia definitivamente chiusa con Mediaset.
«Chiusa. Ma vado dal giudice per vedermi riconosciuto qualche diritto: avevo un ruolo e mi hanno licenziato in mezz’ora. Pretendo un trattamento più rispettoso».
Il vero motivo di tutto?
«Sarebbe bello che lo dicessero loro, o che lo ammettessero. Invece fanno gli ipocriti. E rilasciano comunicati da Soviet supremo. Con Berlusconi che intanto se la prende con la Costituzione di stampo sovietico. In azienda invece apprezza».
Pare non sia piaciuta la puntata di Matrix con Di Pietro.
«Sono valutazioni che in corso d’opera puoi fare,ma poi vai avanti. Invece, il giorno dopo ho cercato Confalonieri al telefono per altri motivi: si è negato, per due volte».
Non può essere tutta colpa di Di Pietro.
«Non credo che sarei stato cacciato dopo un Matrix con Brunetta. Comunque no, è l’aria che tira in azienda da un po’. L’anno scorso, pochi giorni dopo le elezioni, i direttori giornalistici Mediaset, non pochi, furono convocati a una cena a Milano con i vertici aziendali. A un certo punto Confalonieri dice: facciamo un gioco. Ognuno di voi mi dice per chi avrebbe votato se non avesse votato per Berlusconi».
Però.
«Ero perplesso. Poi iniziano tutti a rispondere, uno dice la Lega, un altro dice Casini e così via. Io sono lì che aspetto il momento clou, prima o poi qualcuno spezzerà il gioco e dirà: guardate, non posso rispondere perché io…».
Invece rispondono tutti. E lei?
«Come ho detto più volte, io non ho votato. Ero esentato dal gioco».
La morale qual è?
«All’azienda iniziava a non interessare più un certo spirito che l’aveva caratterizzata. Quello delle professionalità che facevano comunque premio sul discorso politico, che rimaneva fortissimo, certo, mica sono la vispa ‘ Teresa. Ma stava per finire un ciclo».
Ma a Matrix hanno aumentato le serate da tre a quattro.
«Segno che il programma andava benissimo. Dopodiché si scopre che i due prodotti di punta della rete, il Grande Fratello e Amici li piazzano nelle stesse sere. Tocca iniziare a mezzanotte. E va bene».
Più Chiambretti?
«Ma se l’ho invitato in trasmissione e gli ho lanciato il programma. Di cosa stiamo parlando? Matrix aveva risultati eccellenti, ha fatto puntate come quelle con Saviano e Genchi che dovrebbero essere un fiore all’occhiello per un’azienda che tiene all’informazione. Poi succede il patatrac e in mezz’orasi fa fuori una persona che qualcosa in questa azienda ha costruito,con licenziamento via lettera».
Ma lei aveva annunciato le dimissioni. A mezzo stampa, come le rimprovera il capo della comunicazione Mauro Grippa.
«Mi aveva appena bocciato tutte le proposte che avevo fatto per la serata Eluana. Non ho mai chiesto di annullare il Gf, c’erano mille modi per non lasciare a secco la rete principale. Ho reagito e hanno preso la palla al balzo: spiegandogli come dev’essere l’informazione in una tv commerciale, hanno cacciato uno che metteva su l’informazione di questa azienda quando Grippa era ancora young communicator all’Ibm. Avrò diritto adesso almeno all’onore delle armi?».
E ora?
«Mi riposo. Troverò un lavoro. Sky? Nessun contatto, in questi giorni ho solo parlato con vecchi amici e colleghi».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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